400 milioni di euro in contributi a fondo perduto
Fino all’8 aprile 2025 sarà possibile presentare domanda per il Fondo per il sostegno alla transizione industriale, finalizzato a incentivare l’efficientamento energetico e la transizione ecologica delle imprese italiane. La valutazione delle domande avverrà sulla base di una graduatoria.
Chi sono i beneficiari?
Possono accedere al contributo tutte le imprese (MPMI e GI) con un’unità produttiva sul territorio nazionale che svolgano attività manifatturiera nella sezione C della classificazione ATECO 2007. Tuttavia, sono previste alcune esclusioni per garantire il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm), ovvero il divieto di arrecare danni significativi all’ambiente.
Quali sono le attività finanziate?
Sono finanziati programmi di investimento per il miglioramento della tutela ambientale, da realizzare in un’ unica unità produttiva, finalizzati a perseguire almeno uno dei seguenti interventi sul processo produttivo esistente:
Progetti A – Interventi per una maggiore efficienza energetica, volti a ottenere un risparmio energetico nell’esecuzione dell’attività d’impresa o a introdurre un cambiamento fondamentale nel processo produttivo, con l’obiettivo di ridurre il consumo di energia.
Fino a un massimo del 40% dell’investimento complessivo possono essere inclusi interventi accessori finalizzati alla realizzazione di:
- Impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, anche a distanza;
- Impianti per la produzione di idrogeno rinnovabile per autoconsumo;
- Impianti di cogenerazione ad alto rendimento per la produzione simultanea di energia termica e di energia elettrica o meccanica destinata all’autoconsumo, esclusivamente se alimentati da fonti rinnovabili;
- Impianti per lo stoccaggio di energia, connessi agli impianti di cui ai punti precedenti. La componente di stoccaggio deve assorbire almeno il 75% dell’energia prodotta da un impianto di generazione di energia rinnovabile direttamente collegato, su base annua.
Nel quadro del Regime Temporaneo per la Crisi Russia-Ucraina, i progetti di efficienza energetica di tipo A devono garantire una riduzione del consumo di energia di almeno il 20% rispetto ai consumi energetici registrati nei cinque anni precedenti alla richiesta.
Progetti B – Interventi per un uso efficiente delle risorse, attraverso la riduzione dell’impiego di materie prime mediante riuso, riciclo o l’uso di materie prime riciclate. Possono includere cambiamenti significativi nel processo produttivo per migliorare l’efficienza e favorire la circolarità. I progetti devono avere un impatto significativo e non limitarsi alla sostituzione di macchinari o a singole modifiche del processo.
A integrazione dei Progetti A e Progetti B, è possibile presentare un progetto di formazione per il personale, finalizzato all’acquisizione di competenze legate all’utilizzo delle tecnologie previste dall’investimento. Le spese per la formazione non possono superare il 10% del costo complessivo dei programmi di investimento.
Per entrambi i tipi di progetto, sono ammissibili le spese relative all’acquisto e alla realizzazione di immobilizzazioni, tra cui:
- Suolo aziendale e relative sistemazioni;
- Opere murarie e assimilate;
- Impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica;
- Software, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate inerenti a nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.
A quanto ammonta il contributo?
Progetti A
Le imprese che investono in efficienza energetica, in Regime di Esenzione, possono accedere a contributi a fondo perduto con diverse percentuali di agevolazione, a seconda del tipo di spesa:
- 30% delle spese ammissibili, se il costo dell’investimento è confrontato con uno scenario controfattuale. (Maggiorazioni: +20% per piccole imprese, +10% per medie imprese, +15% per investimenti in zone A, +5% in zone C.)
- 15% delle spese ammissibili, se il contributo è calcolato sull’intero importo della spesa. (Maggiorazioni: +10% per piccole imprese, +5% per medie imprese, +7,5% in zone A, +2,5% in zone C.)
Per interventi di efficientamento energetico sugli edifici produttivi:
- 30% delle spese ammissibili, ridotto al 25% in caso di installazione o sostituzione di un solo elemento edilizio. (Maggiorazioni: +20% per piccole imprese, +10% per medie imprese, +15% in zone A, +5% in zone C, +15% extra per un miglioramento dell’efficienza energetica di almeno il 40%).
Per gli investimenti relativi alla produzione ed allo stoccaggio di energia il contributo è pari a:
- 45% delle spese ammissibili per investimenti in:
-Produzione di energia da fonti rinnovabili
-Produzione di idrogeno rinnovabile
-Cogenerazione ad alto rendimento da fonti rinnovabili
(Maggiorazioni: +20% per piccole imprese, +10% per medie imprese).
- 30% delle spese ammissibili per:
-Impianti di stoccaggio dell’energia
-Cogenerazione non da fonti rinnovabili
(Maggiorazioni: +20% per piccole imprese, +10% per medie imprese).
Progetti B
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese, con le seguenti maggiorazioni:
- +20% per le piccole imprese e +10% per le medie imprese;
- +15% per investimenti nelle zone a e +5% per investimenti nelle zone C.
Progetti A e B
Gli investimenti per il cambiamento fondamentale del processo produttivo possono beneficiare di un contributo a fondo perduto, con intensità agevolative stabilite dalla Carta degli aiuti a finalità regionale. L’entità del contributo varia in base alla dimensione aziendale e alla zona di investimento:
- Se l’impresa è una PMI o una grande impresa in zona A, oppure una PMI in zona C, si applicano le intensità previste dalla Carta degli aiuti.
- Per le PMI situate nel resto del territorio nazionale, il contributo è del 10% per le medie imprese e del 20% per le piccole imprese.
Optando per il Regime di Esenzione, il beneficiario deve garantire un apporto di risorse pari ad almeno il 25% dei costi, utilizzando fondi propri o finanziamenti esterni, escludendo qualsiasi forma di sostegno pubblico.
Nel Regime Quadro Temporaneo Crisi Russia-Ucraina, il contributo a fondo perduto è pari al 30% dei costi agevolabili.
Progetti di Formazione
È previsto un contributo massimo del 50% delle spese ammissibili, che può aumentare fino al 60% (se la formazione è destinata a lavoratori con disabilità o svantaggi e o alle medie imprese) e fino al 70% (se la formazione è destinata alle piccole imprese).
Il contributo a fondo perduto è concesso in:
- Regime di Esenzione: l’agevolazione è cumulabile con altri aiuti, nel rispetto del Regolamento di Esenzione.
- Regime Quadro Temporaneo Crisi Russia-Ucraina: le agevolazioni non possono essere cumulate con altri aiuti di Stato sugli stessi costi ammissibili.
L’investimento finanziabile deve essere compreso tra 3 e 20 milioni di euro.
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