Il Ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso, ha inaugurato oggi a Trento la Casa del Made in Italy, situata negli spazi dell’edificio delle Poste Italiane di via Trener. La cerimonia ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e delle principali organizzazioni economiche provinciali.
Un punto di confronto per lo sviluppo economico
Come spiegato dallo stesso Urso in conferenza stampa, la Casa del Made in Italy sarà un luogo di dialogo tra istituzioni locali, imprese, Camera di Commercio, sindacati ed enti territoriali, con l’obiettivo di coordinare le attività di sviluppo economico e imprenditoriale per accrescere la competitività del territorio.
“Questa è la 15ª Casa del Made in Italy inaugurata. Arriveremo a coprire tutte le province. Ogni sede ospita uno sportello dedicato a imprese e istituzioni, che potranno comunicare direttamente con il Ministero per ricevere assistenza, supporto e informazioni sui diversi strumenti messi a disposizione dallo Stato e dalle Regioni”, ha dichiarato il ministro. Urso ha inoltre annunciato che la prossima settimana verrà inaugurata la Casa del Made in Italy a Bolzano.
Efficienza e valorizzazione delle risorse pubbliche
Il Ministro ha sottolineato come ogni Casa del Made in Italy sia parte di un piano di riorganizzazione avviato dal Ministero per ottimizzare le risorse statali, in particolare quelle ereditate dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni.
Il simbolo scelto per rappresentare la struttura è l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, affiancato da un’icona locale: nel caso di Trento, è stata selezionata la Fontana del Nettuno.
Fugatti: “Un’iniziativa strategica per il Trentino”
Il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha evidenziato l’importanza della collaborazione con il Ministero per lo sviluppo economico del territorio: “In Trentino abbiamo già diverse iniziative di ricerca e sviluppo e collaboriamo costantemente con il Ministero. Questa inaugurazione rappresenta un passo significativo che potrà portare a nuove e proficue iniziative tra Provincia e Governo”.
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