Fürstenberg Fassio (Banca Ifis): «Così la digitalizzazione può valorizzare il patrimonio artistico»


Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente Banca Ifis

Portare l’arte in banca non è solo una suggestione culturale, ma una strategia industriale che può fare leva sulla digitalizzazione per creare un modello innovativo di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico. È questa la visione di Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis, che al Forum in Masseria organizzato da Comin & Partners al quale è presente anche Industria Italiana racconta l’esperienza dell’istituto nel mondo dell’arte, tra recupero di opere e progetti digitali per la fruizione pubblica.

Un esempio concreto è l’operazione sulle teste di gesso di Canova, capolavori riscoperti e restaurati grazie a un percorso di collaborazione pubblico-privato. “Abbiamo avviato un dialogo con il Ministero della Cultura per acquisire e tutelare opere di interesse pubblico e nazionale – spiega Fürstenberg Fassio – come le teste di gesso di Canova, ritrovate dopo essere rimaste per decenni dimenticate in una scuderia di Mestre e poi in una soffitta di Casa Canal.”

Una volta restaurate, le opere sono state esposte a Lucca e ora inizieranno un percorso di mostre itineranti nei principali musei italiani, con costi interamente a carico di Banca Ifis, per garantirne la massima accessibilità al pubblico.

Ma è qui che entra in gioco la digitalizzazione: “La tecnologia consente non solo di catalogare, ma anche di digitalizzare le opere, creando archivi accessibili e strumenti di realtà aumentata che portano i capolavori fuori dai musei, mettendoli a disposizione di scuole, ricercatori e appassionati di tutto il mondo.”

L’esperienza con Canova non è isolata. Banca Ifis ha applicato la stessa logica al caso della casa di Venezia su cui è raffigurata l’opera di Banksy “The migrant child”. “Abbiamo acquistato l’immobile – racconta Fürstenberg Fassio – e stiamo provvedendo al restauro. L’obiettivo è tutelare l’opera e, attraverso la digitalizzazione, amplificarne la visibilità, creando contenuti online che raccontano la storia, il contesto e i significati dell’opera.”

La sfida, secondo il Presidente di Banca Ifis, è costruire un ecosistema digitale della cultura, dove istituzioni, aziende e tecnologia lavorino insieme per superare i limiti fisici dei luoghi espositivi e trasformare la valorizzazione artistica in una leva di attrattività economica e turistica.

“Questi progetti dimostrano che una collaborazione trasparente e semplice tra pubblico e privato è possibile. Se riusciamo a integrare la tecnologia in questo processo, possiamo trasformare la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio in un modello replicabile, capace di generare valore culturale ed economico per tutto il Paese.”

Un altro importante progetto di Banca Ifis si chiama “Economia della bellezza“: nato con l’obiettivo di rappresentare l’eccellenza del Made in Italy, negli anni si è trasformato in una piattaforma che dà voce al tessuto imprenditoriale nazionale e offre ai decisori uno strumento utile per sostenere un settore orgoglio del nostro Paese nel mondo.



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