L’IA, l’ultima frontiera delle truffe. Più sembra reale, più fa paura


di Alessandro Pistolesi

FIRENZE

Più sembra reale e più fa paura. Le voci sono (quasi) identiche all’originale: imitano l’intonazione, le cadenze dialettali, perfino le pause. Le trappole si annidano nei filmati, nei messaggi vocali, nelle chiamate Whatsapp. Perché ora anche le truffe si evolvono e nell’intelligenza artificiale trovano un prezioso alleato che immagazzina, rielabora, replica. E inganna. Un fenomeno che dopo gli ultimi casi nazionali minaccia anche la Toscana. Per questo la polizia postale sta intensificando i controlli: “Ancora non abbiamo ricevuto segnalazioni particolari ma le nuove truffe sono in agguato e abbiamo sostenuto corsi di formazione che consentono ai nostri operatori di acquisire competenze specifiche”, mette in guardia Eva Claudia Cosentino, dirigente del centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale per la Toscana.

Dottoressa, di cosa è capace l’intelligenza artificiale?

“L’IA generativa non solo crea immagini dal nulla ma si basa su software che, grazie a tecnologie avanzate, riesce a clonare la voce, replica il ritmo del respiro, addirittura l’accento”.

Così cadere in trappola è un attimo…

“I casi di deepfake con i volti di Mattarella, Meloni o Fazio, solo per citarne alcuni, sono dei campanelli d’allarme: il fenomeno non colpisce solo le persone più esposte mediaticamente ma può riguardare chiunque”.

In che modo?

“I social sono pieni di video: all’intelligenza artificiale bastano 3 secondi di un audio per replicare la nostra voce. Perciò consigliamo sempre di essere più riservati possibile nella condivisione dei propri contenuti”.

Uno degli ultimi casi di cui vi siete occupati?

“La truffa dell’email aziendale: è capitato a dipendenti di note imprese di ricevere mail da indirizzi identici a quelli dei loro dirigenti. Invece erano truffatori che chiedevano bonifici bancari”.

Quali le truffe più comuni?

“Quelle del finto parente in difficoltà. Solo che ora le chiamate arrivano su Whatsapp e appaiono nomi a noi familiari. Il consiglio è di controllare il numero sul display con quello salvato in rubrica”.

Quante denunce ricevete al giorno?

“Abbiamo notato un aumento notevole. In crescita soprattutto le recensioni false, spesso associate a personaggi famosi. Si suggeriscono investimenti o appartamenti in affitto che non esistono. Nella maggior parte dei casi vengono creati dei siti ad hoc o programmi che fingono guadagni con l’iniezione di capitale ma in realtà sono manovrati da remoto dai truffatori”.

Riuscite a smascherarli?

“Spesso sì, specie quando si tratta di trading online: sono soggetti che si avvalgono di connessioni estere e informiamo le autorità internazionali”.

Anche i sistemi informatici di enti e aziende sono a rischio…

“Diverse realtà anche importanti hanno subìto cyber attacchi. Per questo sviluppiamo protocolli d’intesa che ci consentono di scambiare informazioni in tempo reale. Spesso per una questione di reputazione si tende a non denunciare. Invece è fondamentale poterci attivare nell’immediato per evitare la diffusione di dati sensibili”.



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