Crescita asimmetrica in Umbria, Terni più veloce di Perugia


Una crescita asimmetrica con la provincia di Terni che cresce per export ed occupazione, mentre Perugia va bene nelle esportazioni, ma frena su innovazione e credito. E’ quanto emerge dal Dataview congiunturale di aprile del Centro Studi Tagliacarne delle Camere di commercio. Un’analisi su dieci indicatori economici-chiave messi a confronto con le medie nazionali e regionali. La provincia di Perugia appare in chiaroscuro. Le esportazioni aumentano del 5,7%, ben al di sopra del +0,4% nazionale. Segnali positivi anche dal mercato immobiliare. A preoccupare, però, è il crollo delle start-up innovative, – 29,4%. Poi c’è il tema del credito: -4,5% di prestiti alle imprese. Quanto alla cassa integrazione, cresce del 50% tra il 2023 e 2024.
Sorprende in positivo, invece, la provincia di Terni. Occupati cresciuti del 7,7%. Ma il dato più clamoroso è quello sulle entrate previste di lavoratori tra aprile e giugno 2025: +15,8%, a fronte del +1,9% della media Italia. La cassa integrazione è sì aumentata ma solo del 3,5%. Anche l’export cresce in modo robusto: +4,3%. Anche qui, però, calano di oltre il 20% le start-up innovative. 
L’Umbria, insomma, è oggi una regione a due velocità. Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio, il dinamismo di Terni va valorizzato e messo a sistema, ma non possiamo accettare che Perugia resti indietro su innovazione e credito. Serve una regia condivisa che unisca università, imprese, istituzioni e terzo settore. L’Umbria – dice – deve investire su giovani, tecnologia e qualità in modo omogeneo. Non possiamo più permetterci una crescita a macchia di leopardo”.
di Ivano Porfiri, montaggio Lorenzo Papi

 



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