pil rallenta e export bresciano cala del 2,1%


L’andamento economico della Lombardia nel 2025 mostra segnali contrastanti. Il pil cresce meno del previsto, gli investimenti rallentano e l’export nel bresciano registra una diminuzione. Nel frattempo, l’occupazione cresce lievemente e il turismo registra un miglioramento significativo. I dati tracciano un quadro complesso dove incertezze e tensioni su prezzi e prestiti pesano sulle prospettive.

Pil lombardo in crescita sottotono rispetto alle previsioni iniziali

Secondo il focus aggiornato a aprile 2025 di cna lombardia, il prodotto interno lordo regionale punta a un aumento contenuto. La crescita stimata è del +0,7%, significativamente inferiore al +1,1% previsto a gennaio. Questo rallentamento evidenzia come le aspettative economiche stiano perdendo slancio nel corso dell’anno.

Il contesto globale e locale pesa sulle prospettive di sviluppo. Gli operatori monitorano con attenzione l’evoluzione di fattori come inflazione, domanda interna e politiche economiche. Questa frenata nel pil rende meno dinamico il ritmo della ripresa post-pandemia e limita le possibilità di espansione in settori chiave. Il confronto con mesi precedenti mostra un’economia lombarda che fatica a ritrovare fiducia e velocità.

Investimenti deboli e consumi in ripresa nonostante l’incertezza

Le dinamiche degli investimenti si mantengono modeste, con un balzo stimato attorno allo 0,4% su base annua. Questo aumento è poco significativo e indica una situazione in cui gli investitori aspettano segnali più chiari dal mercato prima di impegnare risorse consistenti. Le aziende sembrano frenate da dubbi sulle prospettive economiche future e dall’instabilità politica ed economica che caratterizza questi mesi.

Nel frattempo i consumi mostrano segni di ripresa, segnati da una crescita dell’1% rispetto al 2024 e un aumento più marcato se confrontati con il 2019, ultimo anno pre-pandemico. La ripresa del potere d’acquisto e una maggiore fiducia delle famiglie contribuiscono a sostenere il livello della domanda interna. Ciononostante, l’incertezza che grava sui mercati, tra costi in crescita e rincari legati a casa, ristorazione e istruzione, potrebbe ostacolare una vera svolta negli acquisti.

Andamento occupazionale con luci e ombre per i settori della regione

L’occupazione in Lombardia ha mostrato un lieve miglioramento nel 2024, con un aumento dello 0,8%. Il contributo maggiore arriva da agricoltura , commercio e servizi vari . Questi ambiti riescono a espandere le opportunità di lavoro, anche se spesso si tratta di posizioni con contratti meno stabili.

Al contrario, i settori delle costruzioni e dell’industria industriale presentano segni di difficoltà. Le costruzioni segnano un calo del 2,9%, mentre l’industria si riduce dello 0,4%. Questi dati riflettono problemi strutturali e la fatica di alcuni comparti a reagire a un mercato in rallentamento. Se questa tendenza proseguirà, difficilmente si potrà mantenere lo slancio occupazionale negli anni a venire.

Export nel bresciano in calo e futuro incerto tra dazi e rallentamenti

Il settore export conferma sofferenza nel 2024, specie nella provincia di brescia. Rispetto all’anno precedente l’export ha perso il 2,1% attestandosi su livelli inferiori. Le complicazioni derivano da fattori globali e da tensioni commerciali che si ripercuotono sulle esportazioni di prodotti tipici del territorio.

L’entrata in vigore di nuovi dazi e le condizioni di mercato difficili suggeriscono che l’andamento negativo potrebbe proseguire anche nel 2025. Le imprese bresciane si trovano di fronte a un contesto complesso da decifrare, dove flussi commerciali internazionali mostrano segni di fragilità. Gli operatori economici appaiono cauti e alla ricerca di strategie per contenere l’impatto delle difficoltà esterne sul proprio business.

Inflazione e prestiti alle imprese: segnali di tensione economica in lombardia

Negli ultimi mesi l’inflazione è tornata a farsi sentire in Lombardia, soprattutto nei settori legati alla casa, alla ristorazione e all’istruzione. Questi rincari spingono a una revisione delle spese e riducono il margine di manovra per famiglie e imprese. Il costo più elevato dell’energia e delle materie prime incide direttamente sui budget famigliari e sulle attività commerciali.

Nonostante un piccolo recupero dell’occupazione, i finanziamenti alle imprese vivono una fase di netta contrazione. I prestiti bancari risultano in forte calo, complicando la possibilità per molte aziende di investire e rinnovare. Questa stretta creditizia crea ulteriori difficoltà sul fronte della crescita, riducendo gli impulsi al rilancio produttivo e commerciale.

Turismo lombardo si distingue con una crescita significativa nel 2024

A differenza di altri settori, il turismo in Lombardia ha registrato risultati positivi nel 2024. Le presenze hanno superato i 53 milioni, con una crescita dell’11% rispetto all’anno precedente e un incremento del 23% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. Questo aumento è stato trainato soprattutto da visitatori stranieri, che spendono mediamente più rispetto ai turisti italiani.

La domanda turistica sostiene molte attività locali, dal commercio all’ospitalità, fornendo un contributo prezioso all’economia regionale. Tuttavia, nonostante questi dati, il turismo da solo non riesce a bilanciare il calo del valore aggiunto manifatturiero. Resta quindi un settore che, pur in espansione, ha limiti evidenti nel compensare difficoltà economiche più ampie.

Il quadro che emerge dal focus cna lombardia fotografa un anno 2025 in bilico. Radicano incertezze su investimenti e commercio estero, ma non mancano settori capaci di controtendenza. Lo sviluppo della regione appare legato all’esito delle scelte politiche ed economiche nei prossimi mesi.





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