Giorgia Meloni, da maggio non dovete più pagare: c’è la circolare ufficiale | Esenzioni per ogni Regione


A partire da questo mese di maggio, una grande opportunità per risparmiare soldi (e pure parecchi).

Il sistema fiscale italiano è tra i più complessi e articolati d’Europa. Ogni anno,. per chi non lo sapesse, lo Stato incassa una cifra superiore ai 570 miliardi di euro solo attraverso imposte dirette e indirette. Tra Irpef, Iva, Imu, accise e contributi previdenziali, il carico fiscale su famiglie e imprese è elevatissimo. Basti pensare che ogni contribuente italiano versa in media oltre 9.500 euro all’anno in tasse, considerando tutte le voci.

Di questi miliardi, una parte consistente viene destinata alla spesa pubblica sanitaria, che rappresenta una voce fondamentale del bilancio nazionale. Tuttavia, nonostante l’apparente gratuità del servizio sanitario, molte prestazioni sanitarie prevedono ancora una compartecipazione economica da parte dei cittadini, sotto forma di ticket sanitari.

Questi costi aggiuntivi, anche se modulati sul reddito, gravano in modo particolare su alcune fasce di popolazione: pensionati al minimo, famiglie numerose, disoccupati, invalidi e lavoratori precari. A fronte delle entrate fiscali dello Stato, esistono ancora forti diseguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, soprattutto quando si tratta di farmaci e cure specialistiche.

Una delle principali criticità riguarda proprio i ticket farmaceutici, che obbligano i cittadini a pagare una parte del costo dei farmaci, anche se si tratta di medicinali essenziali. Questo sistema penalizza fortemente chi ha bisogno di cure continue, come i malati cronici, spesso impossibilitati a sostenere il costo mensile dei trattamenti.

Una spesa odiata ma necessaria: ma ora si cambia

La novità riguarda proprio i ticket, per i quali sono appena entrate delle nuovissime disposizioni in materia. Queste sono state introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. Le Regioni potranno stabilire quote fisse o variabili sui farmaci di fascia A, ovvero quelli essenziali e rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale. Il cosiddetto “ticket supplettivo” sarà applicato a discrezione delle singole amministrazioni regionali.

Questa riforma punta a rendere la spesa sanitaria più sostenibile, ma anche a garantire maggiore equità. Tuttavia, proprio la discrezionalità lasciata alle Regioni comporta una forte eterogeneità: in alcune aree d’Italia, i cittadini pagheranno di più, mentre in altre potranno beneficiare di agevolazioni o esenzioni.

logo farmacia – foto (C) Mediaoneonline.it

Chi ha diritto all’esenzione e come fare per non pagare?

L’ottima notizia è che le nuove normative prevedono precise categorie esenti dal ticket supplettivo. Tra queste troviamo Malati cronici o rari, riconosciuti dal SSN; Invalidi civili, di guerra o per servizio; Donne in gravidanza, per prestazioni legate al protocollo ministeriale; Cittadini con redditi molto bassi, secondo le soglie fissate dalla legge. Ma andiamo a vedere come sfruttare la possibilità. Per accedere all’esenzione è necessario fornire idonea documentazione alla propria ASL o consultare i portali regionali della sanità. Alcune Regioni hanno attivato anche servizi online per verificare lo status di esenzione e scaricare i relativi attestati.

È importante non solo conoscere i propri diritti, ma anche informarsi regolarmente sulle modifiche regionali ai ticket. Ogni cittadino dovrebbe consultare periodicamente il sito della propria Regione e tenere aggiornate le pratiche sanitarie presso l’ASL di competenza. In caso di dubbio, è sempre consigliabile rivolgersi al medico di base, che potrà indicare se il farmaco prescritto è soggetto a ticket e se si ha diritto all’esenzione. Un altro suggerimento utile è quello di conservare sempre copia delle prescrizioni mediche e della documentazione che attesta il diritto all’esenzione. In caso di controlli, avere questi documenti a portata di mano può evitare problemi o spese inutili. E infine, chi non rientra nelle categorie esenti può comunque cercare di limitare l’impatto del ticket optando per farmaci equivalenti (generici), spesso totalmente coperti dal SSN.



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