Il Molise si conferma un territorio dall’economia dinamica ma ancora fragile, con segnali contrastanti tra ripresa e criticità. È quanto emerge dagli ultimi indicatori congiunturali elaborati dall’Ufficio Statistica della Camera di Commercio del Molise sulla base dei dati del Centro Studi Tagliacarne, aggiornati a marzo 2025 e disponibili su DataView, il nuovo servizio di informazione economica attraverso cui l’ente camerale offre ogni mese dati statistici aggiornati fino al livello provinciale in formato info-grafica, rendendo più immediata la consultazione dei principali indicatori economici e sociali.
Imprese e innovazione: stabilità e battuta d’arresto
Il tessuto imprenditoriale regionale resta sostanzialmente stabile: le imprese attive segnano un lieve calo dello 0,1%, dato migliore rispetto al -0,8% nazionale. Più preoccupante invece il quadro delle start-up innovative, in calo del 16,7% (Italia -6,1%), confermando la difficoltà del Molise a mantenere il passo sul fronte dell’innovazione.
Non profit in salute
La crescita delle istituzioni iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) è robusta: +10% contro l’8,2% italiano. Un segnale positivo che testimonia la vitalità dell’associazionismo e il consolidarsi di reti solidali nel territorio.
Export: bene, ma con cautela
L’export regionale nel 2024 registra un +5,8% rispetto al 2023, a fronte di una lieve contrazione nazionale (-0,4%). Un dato positivo, ma che va letto tenendo conto dei volumi complessivi ancora contenuti: piccole variazioni possono infatti incidere sensibilmente sulle percentuali.
Mercato del lavoro: più ingressi, meno crisi
Buone notizie arrivano dal fronte occupazionale: le previsioni di nuove entrate di lavoratori per il secondo trimestre 2025 crescono del 10,3%, superando di gran lunga la media italiana (+1,9%). La crescita complessiva degli occupati è del 1,4%, in linea con l’andamento nazionale. Cala invece sensibilmente la cassa integrazione (-18,6%), a fronte di un incremento del 21,1% a livello Italia.
Immobiliare e credito: segnali contrastanti
Il mercato immobiliare resta vivace con un +6% nelle compravendite (Italia +1,3%), e anche i depositi bancari crescono (+2,4%). In discesa invece i prestiti alle attività economiche, che calano del 5,1% rispetto al -3,2% nazionale, confermando un atteggiamento più cauto da parte del sistema bancario rispetto alla media nazionale.
Un bilancio complesso
In sintesi, 7 indicatori su 10 mostrano performance migliori rispetto alla media nazionale, un dato che – pur in un contesto economico di piccole dimensioni – conferma capacità di resilienza e segnali di vitalità. Tuttavia, le criticità, in particolare sul fronte dell’innovazione, restano un nodo da affrontare con attenzione.
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