Il 13 e il 14 maggio la Fiera di Rho ospita centinaia di interventi da speaker di tutto il mondo, così come espositori e start up pronti a presentare nuovi strumenti per applicare il digitale nella vita di tutti i giorni, dalla sanità ai trasporti. Il ministro per la PA, Paolo Zangrillo: “Da noi mancano le competenze, serve formazione”. Gli fa eco Alec Ross, esperto digitale per Hillary Clinton e Barack Obama: “Burocrazia ha rallentato sviluppo italiano”
Troppo tempo speso per le regolamentazioni tecnologiche e poche energie e risorse per implementare gli strumenti stessi e per la formazione di cittadini e istituzioni, mentre potenze dinamiche come Cina e Stati Uniti diventavano leader dell’intelligenza artificiale. È lo spaccato del mondo della digitalizzazione in Italia (ma anche in Europa) che arriva al termine della prima giornata dell’AI Week di Milano, in programma oggi e domani, 13 e 14 maggio, alla Fiera di Rho e organizzata da Arsenalia e dalla piattaforma AI Spiegata Semplice di Pasquale Vicanti e Giacinto Fiore. Centinaia gli interventi di speaker arrivati da tutto il mondo, da Alec Ross a Zack Zassm ex responsabile strategico di Open IA, così come gli espositori, tra cui anche oltre 40 start up. Presentate novità per l’applicazione dell’IA in campo come la sanità e i trasporti.
Il ministro Zangrillo: “In Italia mancano competenze, IA utile per uffici pubblici”
A Milano è arrivato anche il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, che ha subito messo in luce come l’Italia sia “sotto la media europea per conoscenze tecnologiche di base”. Sarà importante “portare l’IA negli uffici pubblici”, ma prima – dice il ministro – “bisogna formare le persone: è una grande opportunità ma servono competenze”. Servirà quindi “accompagnare il percorso di adozione anche per sfatare il mito di sostituzione dei lavoratori odierni”, nel senso che “l’uomo sarà sempre al centro” ma non è utile “negare il supporto dell’intelligenza artificiale nello svolgere mansioni ripetitive, poco creative“.
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Alec Ross: “Burocrazia ha rallentato sviluppo Italia, piena di talenti all’estero”
Dello stesso avviso è Alec Ross, ex consigliere per l’innovazione del dipartimento di stato di Hillary Clinton e figura centrale nella campagna digitale di Barack Obama, che parla di un problema ancora più grande per il Bel Paese. “La Silicon Valley è piena di talenti italiani. Perché sono lì e non in Europa? La burocrazia ha rallentato gli investimenti nel vostro Paese e questo spinge i giovani e le aziende a guardare altrove. Pensiamo all’AI Act, quasi 400 pagine alla ricerca di un problema. L’Ue non è riuscita a bilanciare rischi e opportunità, producendo un documento che, di fatto, porta ulteriori vantaggi a Usa e Cina nella corsa all’intelligenza artificiale”, ha detto Ross nel suo intervento. E sarebbe proprio l’Italia a rimanere maggiormente penalizzata maggiormente in questo scenario, perché si trova “in fondo all’indice Desi sulla digitalizzazione dell’economia e della società, un risultato inaccettabile alla luce di un potenziale inespresso”. Ci sono però degli aspetti positivi: “Non siamo all’anno zero ma l’economia italiana, con forti radici territoriali, adesso può sperimentare qualcosa di nuovo. C’è da agire, tempestivamente, anche come sistema-Paese, per non perdere ulteriore terreno nei confronti del resto del mondo”.
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L’Agenda per l’intelligenza artificiale nelle imprese italiane
Durante la prima giornata dell’AI Week, tra le molte novità e i molti progetti, è stata presentata l’Agenda per l’intelligenza artificiale nelle imprese italiane, messa a punto da Compagnia delle Opere, Fabbrica dell’Eccellenza e Università degli studi di Bergamo. Chi ci ha lavorato è convinto che le organizzazioni possano diventare protagoniste della trasformazione digitale nazionale: “Sono il terreno ideale per sperimentare modelli organizzativi innovativi. L’IA è accessibile, ma non è neutra quando inserita nella vita lavorativa. Serve una strategia coerente con la cultura aziendale. È una lente che amplifica visione, talento e coerenza delle nostre scelte. Rivela chi siamo e dove vogliamo andare. E proprio per questo, è anche un banco di prova per la maturità delle nostre imprese”.
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