mancette della finanziaria 2025 in Sardegna


Quasi la metà dei Comuni sardi è stata esclusa dai contributi a pioggia previsti con la Finanziaria 2025. A due giorni dalla denuncia-protesta di Anci, l’associazione che raccoglie i sindaci dell’Isola, sono proprio le fasce tricolori a chiedere «trasparenza nelle prossime scelte». Dal fronte del Consiglio regionale, che il 17 aprile scorso ha dato il via libera alla Manovra, arriva invece la difesa delle scelte fatte in Aula: «Non esiste un problema di trasparenza», dicono gli onorevoli che hanno accettato di parlare.

Sono 198 – su 377 – le amministrazioni locali a cui a questo giro è andata bene. In totale hanno ricevuto 179 milioni di euro. «Il partitismo italiano ha questa dimensione, purtroppo: fidelizza i suoi adepti a scapito delle comunità. Queste dinamiche sono comuni alla destra e alla sinistra anche in Sardegna», dice Antonio Flore, sindaco di Scano Montiferro. Esclusi anche i Comuni di Talana e Sant’Antonio di Gallura. Dice Christian Loddo, fascia tricolore del Comune ogliastrino: «La discrezionalità senza criteri si presta a favoritismi e ad azioni di “do ut des”»; Carlo Duilio Viti, l’altro primo cittadino osserva: «La trasparenza è necessaria, pieno sostegno della battaglia dell’Anci».

I consiglieri regionali ammettono di aver sostenuto i rispettivi territori di residenza. Lo fa intanto l’ex vicesindaca di Oliena, Lara Serra, quota M5S dell’Aula. Che però dice: «Siamo democraticamente eletti. Abbiamo rispetto del lavoro dei sindaci e siamo sicuri che loro ne hanno del nostro». Sandro Porcu, capogruppo di Orizzonte Comune, partito del Campo largo, e fascia tricolore a Villaputzu, osserva: «La piccola sagra e gli eventi culturali di un piccolo Comune hanno pari dignità rispetto agli eventi delle grandi città e soprattutto sono interventi che possono aiutare le comunità a sopravvivere». Alberto Urpi, consigliere di minoranza con Sardegna venti20 nonché sindaco di Sanluri, sottolinea: «Anch’io ho chiesto e ottenuto risorse a favore del mio territorio, ma sempre a favore di enti locali e istituzioni pubbliche, non per associazioni private che organizzano eventi».

Dall’Anci la presidente Daniela Falconi, ospite ieri a Radiolina, ha ribadito l’importanza di «aumentare il Fondo unico per gli enti locali», un maxi capitolo di spesa che stanzia ogni anno la Regione. «Faccio un esempio sui positivi effetti di questa soluzione che mette tutti i Comuni sullo stesso piano: Cagliari per il taglio della Tari avrebbe preso 14 milioni, non i nove ottenuti e che tanto hanno fatto discutere».

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