Contributi a fondo perduto editoria Sicilia 2025


Editoria siciliana, arrivano 3 milioni a fondo perduto: la giunta Schifani approva il decreto

Sostegno concreto alle imprese dell’informazione che operano in Sicilia: fondi per carta stampata, digitale, radio e agenzie.

La giunta regionale guidata da Renato Schifani ha dato il via libera al decreto che destina 3 milioni di euro del Fondo Sicilia alle imprese editoriali attive sull’Isola. Un intervento a fondo perduto rivolto a giornali cartacei e digitali, emittenti radiotelevisive e agenzie di stampa con un notiziario regionale operativo da almeno dodici mesi.


Risorse per chi racconta la Sicilia ogni giorno

Il contributo mira a sostenere un comparto cruciale, che più di altri ha subito gli effetti delle trasformazioni digitali e del calo della pubblicità tradizionale. Per accedere alle agevolazioni, le aziende dovranno avere almeno un collaboratore operativo in Sicilia e la sede legale o operativa nella regione. Il requisito minimo è la produzione continuativa di un’informazione regionale, condotta da almeno un anno.

«La Regione Siciliana – dichiara il presidente Schifani – interviene in favore di un settore, quello della stampa, fondamentale in una società democratica per il suo ruolo di garanzia di un vitale pluralismo di voci e della trasparenza delle informazioni a tutela dei cittadini. È un sostegno concreto per le imprese che operano in Sicilia che si trovano a fronteggiare le radicali trasformazioni del mercato e una crisi che si prolunga».


Criteri e tempistiche: bando atteso entro un mese

Sarà Irfis-Finsicilia a gestire l’intero processo. Entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto, l’ente regionale pubblicherà il bando con le modalità operative per la presentazione delle domande. Il plafond sarà suddiviso in due segmenti:

  • 2,2 milioni di euro assegnati in base a indicatori come il numero di giornalisti assunti e i dati di tiratura o di traffico online.

  • 800 mila euro come quota premiale, destinata a chi dimostra maggior impegno sul territorio: per esempio, più giornalisti a tempo determinato in Sicilia, durata dell’attività editoriale, numero di notizie lanciate (per le agenzie), tempo medio di permanenza sulle pagine (per le testate digitali) e capacità di diffusione tramite i social.


Un segnale politico e strategico

La misura rappresenta non solo un intervento economico, ma anche un atto politico di riconoscimento del valore sociale e democratico dell’informazione locale. In un contesto in cui molte testate combattono per la sopravvivenza, il sostegno pubblico può fare la differenza tra chiudere o continuare a raccontare la realtà siciliana con voce autonoma.





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