è giusto incentivare le cascine che concimano con i “fanghi”?


Lo scorso 4 aprile nella pagine delle “Lettere al direttore” del «Cittadino» leggevo del “Bando di oltre 4 milioni di finanziamenti per le eccellenze agroalimentari lodigiane”, notizia a firma del consigliere regionale Fratelli d’Italia Patrizia Baffi. A distanza di due settimane dalla chiusura del bando, sarebbe interessante conoscere quali sono “i consorzi, le associazioni di produttori e aggregazioni che operano nell’ambito di regimi di qualità riconosciuti” che ne hanno beneficiato. In relazione a ciò mi viene da sottolineare un aspetto che sarebbe bene approfondire a tutela dei consumatori lodigiani. È dal lavoro della terra che provengono le eccellenze alimentari e, credo, da un’agricoltura fatta come si deve. Incentivare economicamente chi promuove i prodotti e fa marketing è una scelta, ma credo che prima andrebbero incentivati i produttori, cioè chi lavora, coltiva e produce in regime di osservanza delle regole e di qualità. Per questo mi chiedo: perché non prevedere aiuti e incentivi a quelle aziende agricole che non usano i famigerati “ fanghi” o “gessi” che dir si voglia? Ho diversi amici che vivono circondati da campi concimati a “fanghi” e che mi invitano a parlarne. Perché continuare a permettere e addirittura a incentivare l’uso di “fanghi” e “gessi di defecazione” che ammorbano l’aria, attaccano le vie respiratorie e il cui spandimento non è mai controllato sul campo da nessuno? Mi dicono che nella Bassa ci sono aziende che si sono viste rifiutare il latte perché vi hanno trovato tracce di idrocarburi: si trattava di vacche alimentate con erba cresciuta su terreni un anno prima concimati con “fanghi”. E dopo mesi di concimazione naturale, le tracce lasciate dai “fanghi” non erano ancora sparite! In ogni intervista i rappresentanti al governo in Regione non perdono occasione per definire la Lombardia “patria dell’eccellenza agro alimentare”: forse lo sarà davvero, ma solo se si farà una decisa marcia indietro e si fermerà lo spandimento di fanghi e gessi provenienti da chissà dove. Fate un “indietro tutta” per favore, egregi amministratori regionali, prima che sia troppo tardi, per il bene dei cittadini di cui dite di essere al servizio, così potremo a ragione andar fieri dei nostri eccellenti formaggi, del nostro riso, dei salumi e dei vini.



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