Contrasto al mismatch: Innovazione nei servizi universitari per l’ottimizzazione dei servizi di placement


Parma, 20 maggio 2025 – L’Università di Parma partecipa all’iniziativa di Sviluppo Lavoro Italia realizzata in collaborazione con 7 Atenei italiani per l’ottimizzazione dei servizi di placement e il contrasto al mismatch (disallineamento fra domanda e offerta di lavoro).

Attraverso l’analisi dei percorsi occupazionali dei laureati verranno implementate azioni specifiche di contrasto al mismatch, orientamento integrato e percorsi personalizzati per rendere l’offerta formativa degli atenei sempre più prossima alle richieste del mercato del lavoro.

L’iniziativa è stata illustrata alla stampa da Paola Nicastro, Presidente e Ad di Sviluppo Lavoro Italia, Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro, Marina Brambilla, Rettrice dell’Università degli Studi di Milano, Stefano Paolo Corgnati, Rettore del Politecnico di Torino, Gianluca Marchi, Pro Rettore vicario, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Isotta Piazza, Prorettrice al diritto allo studio e ai Servizi agli studenti dell’Università di Parma, Ornella Giambalvo Università  degli Studi di Palermo, Francesco Colace, delegato per il placement per l’area scientifica dell’Università di Salerno e Barbara Pacini, delegata per le statistiche di ateneo dell’Università di Pisa.

“Contrastare il mismatch con azioni come questa che partono dalla condivisione delle banche dati e l’utilizzo di strumenti di data Intelligence trova il supporto del Governo”, spiega in apertura della conferenza il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon. “Ringrazio Sviluppo Lavoro Italia per questo lavoro di raccordo con le 7 Università e farò di tutto per supportare questa iniziativa e far diventare questa attività un’azione di sistema che deve essere costruita anche nell’ottica di evitare che i nostri laureati vadano all’estero. Perché favorire il rientro dei talenti è un tema importante su cui lavoriamo quotidianamente”.

“Analizzare le dinamiche occupazionali dei laureati – dichiara Paola Nicastro, Presidente e Ad di Sviluppo Lavoro Italia – è un elemento chiave per finalizzare le politiche del lavoro ai fabbisogni del sistema produttivo e creare le condizioni migliori per l’inserimento nel mercato del lavoro”. Le attività, continua Nicastro, partiranno da una analisi statistica delle banche dati degli Atenei integrate con i dati di fonte amministrativa del Ministero del Ministero del Lavoro, una puntuale valutazione dei risultati sarà la base per programmare e implementare interventi mirati. Ringrazio gli Atenei che hanno aderito alla sperimentazione per il prezioso contributo fornito”.

“Siamo lieti di aver aderito al progetto “Protocolli Ateneo – Sviluppo lavoro Italia”, che si inserisce nel solco dell’impegno della Statale per analizzare le traiettorie occupazionali dei laureati”, dichiara Marina Brambilla, Rettrice dell’Università degli Studi di Milano. “Un mercato in rapida trasformazione – tra avvento della AI e twin transition – che chiede alle Università un cambio di passo, da compiere anche rafforzando il raccordo tra mondo universitario e mercato del lavoro, per superare lo skill mismatch che nel nostro Paese si continua a registrare anche nei settori industriali più avanzati. Dobbiamo, quindi, poter disporre di dati occupazionali trasversali e di una sempre più efficace integrazione delle diverse banche dati in grado di fotografare l’evoluzione dei percorsi occupazionali dei nostri laureati. Solo così potremo garantire un’offerta formativa realmente innovativa, in grado di rispondere alle attuali necessità del mercato del lavoro, integrando nuove competenze all’interno della solida base culturale dei nostri corsi di laurea”.

“La ricaduta della nostra formazione sul mercato del lavoro è una delle priorità del nostro Ateneo – commenta il Rettore del Politecnico di Torino Stefano Paolo Corgnati  -. Iniziative come questa sono fondamentali per mettere a sistema, anche a livello formale, le specificità delle università italiane in operazioni che rendano sempre più coerenti l’offerta didattica, la ricerca e gli sbocchi professionali, che devono contemplare opportunità sia nelle imprese private, quanto nella pubblica amministrazione. Presentare al mercato del lavoro professionisti formati ad alto livello è da sempre una delle nostre missioni chiave”.

“L’Università di Parma ha aderito con convinzione a questo importante progetto e collaborerà attivamente alla sua felice realizzazione”, spiega Isotta Piazza, Prorettrice al Diritto allo Studio e ai Servizi agli Studenti dell’Università di Parma. “Crediamo infatti nell’opportunità di un lavoro sinergico tra tutti i soggetti coinvolti, per raggiungere almeno due obiettivi comuni: rendere sempre più efficaci le azioni di orientamento in uscita per le nostre laureate e i nostri laureati e tenere costantemente aggiornata l’offerta formativa universitaria. Dunque, l’auspicio per la nostra Università è di cogliere l’occasione per ragionare sempre più in grande, su scala nazionale, continuando a mettere la studentessa e lo studente al centro di ogni nostra riflessione e azione”. 

“Questa iniziativa che unisce Sviluppo Lavoro Italia e sette atenei italiani rappresenta un esempio di collaborazione tra istituzioni per una finalità importante”, dichiara Gianluca Marchi, Prorettore dell’Università Unimore “Comprendere meglio la relazione tra dinamiche occupazionali dei laureati e percorsi formativi svolti. Il disallineamento tra domanda e offerta di laureati è un tema su cui il dibattito è aperto da tempo, vista la rilevanza per lo sviluppo del nostro paese. Questa sperimentazione, a cui Unimore ha aderito convintamente, serve a mettere a punto uno strumento che renderà disponibili nuovi dati per migliorare l’offerta formativa universitaria e valutare la qualità dei corsi anche in rapporto all’impatto occupazionale futuro.”

“L’Università di Palermo è sempre stata interessata agli aspetti conoscitivi del mercato del lavoro dei laureati sia per calibrare meglio la formazione sia per garantire una partecipazione al lavoro dei laureati di qualità – commenta la docente Ornella Giambalvo dell’Università degli studi di Palermo.  – Iniziative di questo tipo rafforzano ancora di più il rapporto con il tessuto produttivo del territorio per una conoscenza sempre più consapevole finalizzata allo sviluppo del mercato del lavoro a beneficio dei giovani laureati”.

“I nostri studenti non capiscono ancora bene cosa sarà per loro il mondo del lavoro”, spiega Francesco Colace, Delegato per il placement per l’area scientifica Università di Salerno. “Il senso del nostro impegno è proprio quello di capire attraverso l’analisi dei dati quali sono le traiettorie occupazionali e come riusciamo ad essere maggiormente adattativi nella nostra offerta formativa. Con Almalaurea abbiamo una fotografia statica, con il progetto che portiamo avanti con Sviluppo Lavoro Italia la fotografia può essere certamente più dinamica mostrandoci la continuità delle traiettorie dei nostri studenti nello spazio e nel tempo”.

“Questa iniziativa rappresenta un passo avanti nel monitoraggio dei percorsi dei laureati rispetto a indagini come Almalaurea o Unioncamere, che rilevano una percezione soggettiva”, sottolinea Barbara Pacini, delegata per le statistiche di ateneo dell’Università di Pisa. “Il miglioramento non è solo a beneficio degli atenei, ma anche degli stakeholder e degli stessi studenti che devono progettare il loro futuro in modo consapevole.  Lo strumento offrirà dati concreti, continui e suscettibili di essere aggiornati nel tempo. Avere a disposizione delle informazioni così dettagliate è importante non solo ai fini dell’orientamento, ma anche dell’elaborazione delle politiche pubbliche”.

Il contesto del progetto 
Sviluppo Lavoro Italia nell’ambito del Programma Operativo “Giovani, Donne e Lavoro” – in qualità di soggetto in house del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – ha avviato un’iniziativa strategica rivolta alle Università italiane.
Attualmente hanno aderito alla fase sperimentale dell’iniziativa: l’Università di Pisa; l’Università degli Studi di Palermo; l’Università degli Studi di Milano; l’Università di Modena e Reggio Emilia; l’Università di Parma; il Politecnico di Torino; l’Università degli Studi di Salerno.
L’iniziativa prevede altresì la realizzazione di una piattaforma innovativa di Data Intelligence a livello nazionale che consente di esplorare in modo semplice e interattivo i percorsi lavorativi dei laureati. Lo strumento rappresenta un supporto strategico per la programmazione delle politiche formative e per il rafforzamento del raccordo tra mondo universitario e mercato del lavoro.

Il valore strategico per le Università 
L’analisi dei dati delle Comunicazioni Obbligatorie offre alle università strumenti concreti per migliorare l’orientamento al lavoro e aggiornare l’offerta formativa. Permette così di valutare la qualità dei corsi in base agli esiti occupazionali e consente di comprendere le differenze nei percorsi lavorativi dei laureati.

Le prospettive
Questa partnership rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni possa generare innovazione metodologica e valore aggiunto per l’intero sistema formativo e produttivo italiano. La strategia perseguita da SLI punta a favorire la creazione di un servizio di dimensione nazionale, frutto della collaborazione tra le istituzioni formative e i servizi per il lavoro, per ottimizzare i percorsi di transizione istruzione-lavoro. 
L’iniziativa apporterà benefici tangibili non solo agli Atenei e ai loro studenti, ma anche al sistema produttivo italiano, che potrà contare su professionalità sempre più allineate alle esigenze del mercato del lavoro. 

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link