Con oltre 3.700 mq espositivi – di cui 3.200 all’interno del Camposanto Monumentale e 550 di nuova realizzazione in spazi attigui, il nuovo Museo dell’Antichità si articolerà in un percorso che intreccerà itinerari esistenti e nuovi ambienti espositivi.
I sarcofagi attualmente visibili nel Camposanto non verranno spostati, ma inseriti in modo organico nella narrazione del nuovo museo, come parte integrante di un allestimento che ne valorizzerà il significato storico, religioso e artistico.
Il Museo delle Antichità, che aprirà a inizio 2027, restituirà al pubblico una raccolta eccezionale che riunisce reperti egizi, etruschi, greci e romani in una narrazione inedita fondata sul reimpiego: manufatti e testimonianze di epoche diverse, originariamente destinati alla vita quotidiana, al culto o alla sepoltura, che nel corso del tempo sono stati rielaborati o reinterpretati in epoche e civiltà successive. Un racconto che affonda le radici nell’identità mediterranea e restituisce a Pisa il suo ruolo storico di potenza marinara e crocevia di culture.
Tra i nuclei più preziosi del Museo delle Antichità spicca la collezione di sarcofagi romani – la seconda in Italia per ampiezza e importanza dopo quella dei Musei Vaticani – inserita all’interno di un percorso che comprenderà urne etrusche, sculture greche, frammenti e capitelli di epoca romana e materiali tardo-antichi, finora prevalentemente custoditi nei depositi dell’Opera del Duomo. Emblematica la presenza di un fregio romano con delfini e conchiglie, proveniente dalla Basilica Neptuni, dietro il Pantheon a Roma. Il progetto prevede la sua collocazione in alto su un ballatoio, così da consentire ai visitatori di osservarne entrambi i lati: quello originario del II secolo d.C. e quello del reimpiego nel XII secolo.
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