Titolo: Agevolazioni per investimenti: criteri di ammissibilità e tempistica.

L’Agenzia nega il diritto all’agevolazione in caso di spese per impianti, relative a investimenti avviati prima del 1° gennaio 2016.
Nella fruizione delle agevolazioni ex art. 1, commi 98-108, della legge n. 208/2015 – crediti d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, nel periodo dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2019 – per “investimenti facenti parte di un progetto di investimento iniziale” vanno intesi quelli il cui avvio, coincidente con qualsiasi atto giuridicamente rilevante diretto inequivocabilmente a realizzarlo, sia successivo al 1° gennaio 2016.
L’art. 1, comma 98, della legge n. 208/2015, riconosce l’agevolazione, a mezzo credito d’imposta, alle imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi indicati nel comma 99, il quale stabilisce che, per le finalità di cui al comma 98, sono agevolabili gli investimenti facenti parte di un progetto di investimento iniziale come definito all’art. 2, punti 49, 50 e 51, del Reg. (UE) n. 651/2014, relativi all’acquisto, anche in leasing, di macchinari, impianti e attrezzature varie, destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio.
Ai fini di godere del beneficio, è necessario collegare il momento dell’avvio dell’investimento con il verificarsi del primo atto che comprovi, senza alcun dubbio, l’inizio della realizzazione dell’investimento. Ciò può risultare anche da uno o più elementi tra loro coordinati, che diano prova certa dell’inizio dell’effettuazione dell’investimento. L’avvio dell’investimento coincide con qualsiasi atto giuridicamente rilevante diretto in modo non equivoco a realizzarlo, opponibile all’A.F. (Cass. 18 dicembre 2024, n. 33252).
Affinché la misura non entri in conflitto con la disciplina degli aiuti di Stato, è necessario che l’investimento sia successivo all’entrata in vigore dell’agevolazione e non la singola spesa che ne sia conseguita.
L’aspetto essenziale della disposizione sovranazionale è la necessità che la normativa agevolativa nazionale sia compatibile con il divieto di aiuti di Stato, realizzando l’effetto incentivante che le è proprio.