Il governo Meloni taglia drasticamente i fondi delle province destinati alla manutenzione straordinaria della rete viaria e a insorgere non sono solo le Province e i Comuni ma anchele aziende di Ance.
1,7 miliardi di tagli nel biennio 2025–2026 che per il Piemonte significa 31,8 milioni di euro, di cui 6,9 milioni interessano direttamente la provincia di Cuneo, che conta 3.119 km di strade provinciali. Un taglio che dal 2025 al 2028 sarà di 11,8 milioni.
A sollecitare l’intervento di Provincia, Regione e Comuni è stato per primo il gruppo consiliare La Nostra Provincia e ora Ance Cuneo con una lettera inviata al presidente della Provincia Luca Robaldo a cui è seguita una riunione nella sede di Confindustria.
Scrivono il presidente di Ance Cuneo, Gabriele Gazzano, e il referente della commissione asfalti, Ivano Rosso: “Un taglio così drastico delle manutenzioni stradali, comunicato peraltro in maniera improvvisa, non ha precedenti e crea una situazione di grande apprensione tra gli operatori di un settore che vive prevalentemente di commesse pubbliche”. L’abbandono, perché di questo si tratta, della manutenzione delle strade, oltre che segnare un arresto alle politiche di tutela della sicurezza stradale e alla valorizzazione del territorio, rischia di azzerare la programmazione degli operatori economici che, su queste lavorazioni, basano la propria attività, i loro investimenti, i loro piani industriali. In un momento in cui le imprese cuneesi del comparto stradale sono impegnate ad assorbire investimenti importanti, complessivamente stimati in 50 milioni di euro, resi necessari per adeguare gli impianti a normative ambientali e prestazionali sempre più esigenti, come i Criteri ambientali minimi (Cam), non è davvero sostenibile il taglio delle manutenzioni stradali. Gli investimenti a cui siamo chiamati, per quanto onerosi, sono espressione concreta dell’impegno del settore verso una transizione ecologica responsabile e consapevole; vanno però accompagnati da una progettualità pubblica sulle infrastrutture adeguata”.
Un appello a cui ha cercato di rispondere il presidente Robaldo ribadendo l’impegno di Upi, l’Unione Province Italiane. “Sappiamo che le asfaltature non hanno colore politico – ha risposto Luca Robaldo – ma sono cose da fare per la sicurezza di chi percorre le migliaia di chilometri di strade provinciali della Granda. Il presidente nazionale Upi ha incontrato Giorgia Meloni per parlare anche di questo problema grave e confidiamo perché le risorse, vengano rifinanziate in altro modo, se non tutte, almeno in parte nella conversione in legge dle decreto infrastrutture”.
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