L’infiltrazione della ‘ndrangheta nel settore degli appalti pubblici è sempre più concreta, così come l’interesse verso la gestione delle risorse economiche degli enti locali: il caso è quello delle aziende ospedaliere e dei servizi di raccolta rifiuti.
E’ una ‘ndrangheta sempre più a vocazione imprenditoriale, quella che emerge dal rapporto della Dia. ‘Versatilità’ la parola d’ordine per l’organizzazione calabrese: fondamentale adattarsi ai tanti contesti. Gli uomini delle ‘ndrine capaci di attrarre gli imprenditori, prospettando opportunità e vantaggi immediati. Per poi fagocitare e controllare tutti i settori su cui riesce a mettere le mani.
non solo nella regione d’origine.
Nella rete delle ‘ndrine finiscono anche i politici locali: fanno gola i fondi europei (e non solo).
La lunga mano arriva fino al controllo delle tornate elettorali: lo scambio politico-mafioso resta un’arma preziosa per il controllo del territorio.
Una ‘ndrangheta che cambia e si adatta ma resta fedele ai suoi business e ai suoi principi tradizionali. Da un parte resta il ruolo da protagonista nell’ambito del narcotraffico, dall’altra la violenza si conferma strumento sistematico, soprattutto in Calabria. Nel 2024 sono aumentate le intimidazioni: nel mirino chi si rifiuta di sottostare alle regole mafiose.
Intervistati
Michele Carbone, direttore Dia
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