Nel primo trimestre del 2025 il sistema imprenditoriale dell’Emilia-Romagna ha registrato un lieve calo, con un saldo negativo di 641 imprese. Le nuove attività avviate tra gennaio e marzo sono state 8.324, mentre le chiusure si sono attestate a quota 8.965. Nonostante il bilancio resti in rosso, si tratta del miglior risultato degli ultimi quattro anni in questo periodo.
Secondo le elaborazioni di Unioncamere Emilia-Romagna su dati Movimprese, al 31 marzo le imprese registrate nella regione sono complessivamente 432.247. Il trend nazionale è simile, ma con una flessione media più contenuta (-0,05%). Rispetto ad altre regioni del Nord, l’Emilia-Romagna tiene meglio: il Piemonte segna -0,33%, il Veneto -0,28%, mentre la Lombardia rimane pressoché stabile (-0,04%).
Settori in flessione, ma il calo è il più contenuto da dieci anni
Le difficoltà si concentrano in particolare nel comparto agricolo, che registra 617 imprese in meno, e nell’industria, in calo di 175 unità. Per entrambi i settori, però, si tratta della contrazione più contenuta dell’ultimo decennio nello stesso trimestre. Il settore delle costruzioni segna una lieve flessione (-44 imprese), confermando la tendenza a una maggiore stabilità rispetto agli anni pre-pandemia.
Sul fronte dei servizi, il saldo negativo è minimo (-96 imprese). Tra i comparti in difficoltà, si evidenziano il commercio all’ingrosso e al dettaglio e la riparazione di veicoli (-533 imprese complessivamente). Anche in questo caso, però, la riduzione è più contenuta rispetto allo stesso periodo del 2024.
Crescono invece altri segmenti del terziario, come le attività professionali, scientifiche e tecniche (+123 imprese), i servizi finanziari e assicurativi (+95), il noleggio e i servizi di supporto alle imprese (+91), il settore immobiliare (+72) e quello dell’informazione e comunicazione (+68). Il settore turistico registra una sostanziale tenuta: il calo nella ristorazione (-83 imprese) è stato compensato dalla crescita delle strutture ricettive (+71).
Le società di capitale continuano a crescere
Prosegue la tendenza alla strutturazione delle imprese sotto forma di società di capitale, che aumentano di 787 unità (+0,6%). In calo, invece, le società di persone (-614) e le ditte individuali (-706), anche se in misura più contenuta rispetto all’anno precedente. Si riducono anche le altre forme giuridiche, come cooperative e consorzi (-78).
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