Dopo la recente pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto attuativo che ha reso operativo il bonus anziani, le prime erogazioni sono previste per il mese di giugno e poi scaglionate nei mesi successivi. Coloro che hanno già presentato la domanda a gennaio potrà ricevere anche gli arretrati relativi ai mesi precedenti.
Nel 2025 è entrato in vigore il nuovo contributo destinato agli over 80 fragilissimi. Si tratta della prestazione universale prevista dal Decreto legislativo 29 dello scorso 15 marzo, chiamato anche Decreto anziani. Per accedere al bonus sarà necessario avere un ISEE inferiore ai 6mila euro ed essere già titolari dell’indennità di accompagnamento, oppure avere tutti i requisiti per vedersela riconoscere. Il contributo di 850 euro si aggiungerà all’indennità di accompagnamento: la somma non sarà soggetta a pignoramento o alla formazione del reddito per i fini fiscali.
Questa cifra, va sottolineato, potrà essere usata soltanto per stipula di rapporti di lavoro con collaboratori domestici o per l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore. Se la quota integrativa non venisse utilizzata per i fini ai quali è destinata, l’INPS procederà alla revoca dell’assegno di assistenza e il beneficiario sarà tenuto alla restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il contributo sarà in vigore fino al 31 dicembre 2026.
Il Bonus, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 e si chiuderà il 31 dicembre 2026, consisterà in una quota integrativa di 850 euro mensili, chiamata assegno di assistenza, che si aggiungerà all’indennità di accompagnamento, nel 2024 fissata a 531,76 euro. Ciò significa che si può arrivare a un totale di 1381,76 euro al mese, una cifra che non potrà essere soggetta a pignoramento e che non concorrerà alla formazione del reddito a fini fiscali.
I limiti di utilizzo
Attenzione però, perché la cifra potrà essere spesa solo per determinati servizi: come spiega la legge, la cifra è destinata a “remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, o l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale”.
Come fare domanda
Al momento non si conoscono nel dettaglio le modalità attuative del bonus e si aspetta un decreto dedicato. Resta probabile che venga gestito direttamente dall’INPS tramite procedura telematica. Sarà possibile presentare domanda in maniera autonoma oppure con l’assistenza di CAF o patronato.
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