Commercio equo e supporto ai produttori: il ruolo di Fairtrade


Commercio equo: un ruolo sempre più importante per lo sviluppo sostenibile

Il commercio equo, conosciuto anche come fair trade, rappresenta un movimento globale che mira a promuovere pratiche commerciali più giuste e sostenibili, soprattutto nei confronti dei produttori e lavoratori nei paesi in via di sviluppo. Questo approccio si basa su principi di equità, trasparenza e rispetto, cercando di garantire che i produttori ricevano un prezzo equo per i loro prodotti, che copra non solo i costi di produzione ma anche un margine di profitto dignitoso.

Migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei piccoli produttori

Uno degli obiettivi principali del commercio equo è migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei piccoli produttori e lavoratori agricoli. Spesso, questi individui operano in contesti di sfruttamento, dove i prezzi di mercato non riflettono il vero valore del loro lavoro e delle loro risorse. Il commercio equo cerca di correggere queste disuguaglianze, offrendo prezzi stabili e premi aggiuntivi per investimenti in progetti comunitari, come scuole, cliniche e infrastrutture.

Il commercio equo è importante perché promuove la sostenibilità economica, sociale e ambientale ad esempio favorendo pratiche sostenibili, agricoltura sostenibile, agricoltura rigenerativa.

Una modalità per fornire accesso ai mercati internazionali

Economicamente, fornisce ai produttori un accesso diretto ai mercati internazionali, riducendo la dipendenza dagli intermediari che spesso riducono i margini di profitto. Socialmente, il commercio equo incoraggia pratiche di lavoro etiche, come il divieto del lavoro minorile e la promozione della parità di genere. Inoltre, supporta lo sviluppo delle comunità locali attraverso investimenti in istruzione e sanità.

Una soluzione per ridurre i rischi di perdita della biodiversità

Dal punto di vista ambientale, il commercio equo promuove pratiche agricole sostenibili, incoraggiando l’uso responsabile delle risorse naturali e la riduzione dell’impatto ambientale. Molti prodotti del commercio equo sono anche biologici, contribuendo a ridurre i rischi di perdita della biodiversità e a proteggere gli ecosistemi locali.

Per i consumatori, il commercio equo offre la possibilità di fare acquisti più consapevoli e responsabili. Scegliendo prodotti certificati fair trade, i consumatori possono sostenere direttamente pratiche commerciali più giuste e contribuire a un cambiamento positivo nelle vite dei produttori nei paesi in via di sviluppo.

Commercio equo: l’analisi di Fairtrade

Con una analisi indipendente che conta su oltre 120 studi sono stati analizzati i fattori che governano il commercio equo e il ruolo della certificazione Fairtrade nel promuovere la sostenibilità in aree critiche come la sicurezza economica, la resilienza climatica e l’uguaglianza di genere.

Attraverso meccanismi come il Prezzo Minimo e il Premio Fairtrade, e con il supporto di standard rigorosi e supporto diretto, l’organizzazione contribuisce a catene di approvvigionamento più eque e resilienti, migliorando le condizioni economiche e di lavoro per agricoltori e lavoratori in tutto il mondo.

Introduzione: Uno Sguardo Approfondito sull’Impatto di Fairtrade

Il risultato del rapporto, denominato “Evidence Map 2021 to 2024: Evidencing the Theory of Change“, fornisce un quadro completo del commercio equo e delle azioni e dei risultati di Fairtrade negli ultimi quattro anni, analizzando il contributo di questa organizzazione in aree fondamentali della sostenibilità.

Come funziona il modello Fairtrade

L’analisi ha evidenziato che gli interventi finanziari, in particolare il Prezzo Minimo Fairtrade obbligatorio e i fondi aggiuntivi derivanti dal Premio Fairtrade, si sono rivelati molto importanti per rendere il commercio più equo. In particolare l’analisi ha identificato impatti positivi di Fairtrade in diverse dimensioni della sostenibilità.

Commercio equo a beneficio degli agricoltori

Circa 90% degli studi che hanno esaminato i risultati economici a lungo termine hanno riscontrato contributi positivi ottenuti grazie al modello Fairtrade. Questi includono redditi più elevati per gli agricoltori, migliori ricavi aziendali e guadagni netti più elevati, nonché una maggiore stabilità del reddito.

Nerllo specifico Fairtrade fornisce agli agricoltori una maggiore stabilità dei prezzi e risorse, principalmente attraverso il prezzo minimo garantito e il Premio Fairtrade. Su oltre 60 studi analizzati in quest’area, la stragrande maggioranza indica impatti economici positivi.

Il rapporto tra commercio equo e resilienza climatica

La maggior parte dei 33 studi analizzati sulla resilienza ai cambiamenti climatici indica che i programmi di formazione e supporto di Fairtrade aumentano le conoscenze e la consapevolezza degli agricoltori su questi temi. Questi programmi riguardano la gestione migliorata delle aziende agricole e l’applicazione di prodotti agrochimici, la formazione e la pianificazione per la gestione del rischio di disastri, e le pratiche agricole sostenibili. Ad esempio, gli agricoltori certificati stanno utilizzando meno fertilizzanti, pesticidi ed erbicidi, praticando la conservazione e il monitoraggio del suolo, dell’acqua e delle foreste, e utilizzando tecnologie efficienti dal punto di vista energetico, come gli impianti fotovoltaici.

Inclusione e rappresentanza come fattori chiave del commercio equo

La maggior parte degli oltre 21 studi analizzati sull’inclusione e la rappresentanza conclude che le cooperative certificate Fairtrade hanno una maggiore partecipazione femminile. Sono stati compiuti progressi nel rafforzamento delle capacità focalizzato sul genere, nell’acquisizione di competenze, nell’inclusione nella forza lavoro e nelle opportunità di leadership per le donne.

Le donne hanno anche sperimentato un aumento dello status economico grazie agli sforzi di rafforzamento delle capacità. Tuttavia, alcune ricerche rilevano ancora che la partecipazione femminile e la loro capacità di influenzare le decisioni, ad esempio all’interno delle cooperative, possono essere limitate da norme sociali più ampie.

Una attenzione speciale alle condizioni di lavoro

Quasi due terzi dei 26 studi analizzati sulle condizioni di lavoro confermano che i lavoratori impiegati nelle cooperative certificate Fairtrade hanno maggiori probabilità di beneficiare di contratti più equi, maggiore protezione della salute e della sicurezza, migliori diritti lavorativi e orari di lavoro legalmente vincolanti.

Fiducia e soddisfazione alla base del commercio equo

L’analisi ha incluso 31 studi sulla fiducia e la soddisfazione. Agricoltori e lavoratori valutano positivamente in particolare i benefici finanziari, gli investimenti sociali e la formazione. Quasi il 90% ha espresso soddisfazione per i servizi ricevuti dalle reti di produttori Fairtrade. Inoltre, gli studi indicano che la fiducia dei consumatori in Fairtrade rimane elevata e che anche le aziende valorizzano la certificazione in quanto si allinea con i loro obiettivi di sostenibilità e rafforza la loro credibilità.

I punti di debolezza del commercio equo

Nonostante i molti impatti positivi misurabili, l’analisi ha anche individuato aree in cui l’influenza di Fairtrade è meno quantificabile. Un esempio è il progresso verso i salari dignitosi per i dipendenti delle aziende agricole su larga scala, dove fattori esterni limitano l’impatto degli standard salariali di Fairtrade. Sebbene Fairtrade abbia introdotto nuove misure, come salari base e prezzi di riferimento volontari per i salari dignitosi per le banane, sono necessarie ulteriori analisi per comprenderne i risultati e gli impatti.

Il futuro di Fairtrade e il futuro del commercio equo

Questa analisi, condotta ogni quattro anni, è fondamentale per Fairtrade per rivalutare la sua “Theory of Change”, che spiega come i suoi interventi creano cambiamenti a breve e medio termine per generare innovazione a impatto e possa contribuire a far evolvere lo scenario nel quale si colloca la normativa ESG. I risultati contribuiranno alla futura agenda di ricerca di Fairtrade, allo sviluppo dei programmi e alla pianificazione strategica per definire la prossima strategia globale dell’organizzazione.

Commercio equo e logiche ESG

Il commercio equo e le logiche ESG condividono una visione comune di promuovere pratiche sostenibili e responsabili. Entrambi i concetti mirano a creare un impatto positivo non solo a livello economico, ma anche sociale e ambientale, contribuendo a un futuro più equo e sostenibile.

Il commercio equo si concentra principalmente sul miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei produttori nei paesi in via di sviluppo. Garantisce che i produttori ricevano un prezzo equo per i loro prodotti, promuovendo pratiche commerciali trasparenti e rispettose. Questo approccio si allinea strettamente con le logiche ESG, in particolare con la dimensione sociale, che si occupa di garantire condizioni di lavoro dignitose, rispetto dei diritti umani e promozione della giustizia sociale.

Dal punto di vista ambientale, il commercio equo incoraggia pratiche agricole sostenibili, come l’agricoltura biologica e la gestione responsabile delle risorse naturali. Questo è in linea con la componente ambientale delle logiche ESG, che si concentra sulla riduzione dell’impatto ambientale delle attività aziendali e sulla promozione della sostenibilità ecologica. Le aziende che adottano pratiche di commercio equo spesso si impegnano a ridurre le emissioni di carbonio, conservare la biodiversità e utilizzare risorse rinnovabili.

La governance è un altro aspetto cruciale che lega il commercio equo alle logiche ESG. Le organizzazioni che operano secondo i principi del commercio equo adottano pratiche di governance trasparenti e responsabili, assicurando che le decisioni aziendali siano prese nell’interesse di tutti gli stakeholder, inclusi i produttori, i lavoratori e le comunità locali. Questo si riflette nella componente di governance delle logiche ESG, che enfatizza l’importanza di una gestione aziendale etica e trasparente.




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