Il welfare aziendale si consolida come leva strategica di competitività per le piccole e medie imprese italiane. Secondo il 62,8% dei Consulenti del Lavoro, tra il 2023 e il 2025 è aumentato il numero delle Pmi che ha adottato o ampliato strumenti di welfare, con una crescita particolarmente marcata nel Nord Est, dove la percentuale raggiunge il 69,2%. Sono alcune delle evidenze che emergono dal terzo rapporto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, realizzato in collaborazione con Pluxee, sulla diffusione del welfare aziendale tra le Pmi italiane dal titolo “Il welfare aziendale: diffusione e prospettive nelle Pmi”, che ha visto la partecipazione di un campione significativo di Consulenti del Lavoro. Secondo il 31,9% degli intervistati, inoltre, le piccole e medie imprese italiane considerano sempre più il welfare come una leva di concorrenzialità nella ricerca e nel trattenimento di talenti, mentre il 35,6% dei Consulenti attribuisce una crescente rilevanza alla previsione del welfare aziendale nella contrattazione collettiva. Le indagini svolte negli ultimi tre anni restituiscono una fotografia in tempo reale dei cambiamenti in atto nell’approccio delle Pmi verso il welfare aziendale, l’evoluzione culturale, ma anche il contesto storico in cui si collocano le scelte imprenditoriali. Il report è stato presentato oggi al Festival del Lavoro di Genova.
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