La domanda può essere presentata dalle Cer già costituite o dai loro membri/soci, dagli enti locali, dalle Aziende sanitarie locali e ospedaliere e dalle Mpmi. Ogni soggetto può presentare una sola domanda per ciascuna Cer, in forma singola o congiunta. Gli impianti che saranno finanziati dal bando devono essere realizzati in edifici o aree di immediata disponibilità, e finalizzati all’autoconsumo e alla condivisione dell’energia all’interno della Cer.
Sono ammissibili anche le spese per opere edili e impiantistiche, progettazione, diagnosi energetiche, consulenze tecniche e giuridiche, e costi per la costituzione della Cer. Il contributo massimo concedibile è pari al 40% della spesa ammissibile per impianti fotovoltaici, e al 30% per altre tipologie, fino a un massimo di 500.000 euro per domanda.
“Le comunità energetiche non sono soltanto un modello virtuoso di produzione e consumo di energia rinnovabile, ma un vero e proprio presidio di giustizia sociale e ambientale“, la affermato l’assessora all’economia circolare, Monia Monni, secondo cui “puntare su queste forme di auto-produzione collettiva significa ridurre le bollette, abbattere le emissioni, rafforzare l’autonomia dei territori e contrastare la povertà energetica. Significa anche costruire legami: tra cittadini, enti locali, imprese e associazioni, in una rete che tiene insieme sostenibilità ambientale, coesione sociale ed economia di prossimità“.
“La Regione Toscana” ha sottolineato Monni “ha stanziato sull’energia 180 milioni di euro nell’ambito del ciclo di programmazione europea 2021-2027: per costruire un modello energetico giusto, decentralizzato e sostenibile. Ma sappiamo che non basta produrre energia pulita. Dobbiamo anche consumare meno e meglio. Serve una cultura dell’efficienza, della responsabilità collettiva, del rispetto per il pianeta. Per queste ragioni una quota importante delle risorse dedicate al tema energia, pari a oltre 72 milioni di euro, è stata interamente destinata al tema dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati“.
In questi tre anni “abbiamo organizzato quasi 300 incontri pubblici – ha affermato il direttore dell’Agenzia regionale recupero risorse ambientali (Arrr), Stefano Bruzzesi – e fornito supporto a oltre 50 iniziative concrete. Grazie anche ai progetti europei Invece e Rec4Eu oggi esiste un terreno fertile. E’ il momento giusto per affiancare alla consulenza tecnica un sostegno economico che renda davvero possibile e accessibile il modello delle Cer“.
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