Inps, al via da giugno la Prestazione universale per gli over 80 non autosufficienti – alanews


Roma, 31 maggio – A partire da giugno, gli anziani di almeno 80 anni, non autosufficienti e beneficiari di indennità di accompagnamento, potranno accedere alla Prestazione universale, un’indennità fino a 850 euro per l’assistenza. La condizione per ottenere il supporto è un ISEE sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro e la certificazione di un bisogno assistenziale gravissimo

A partire da giugno, le persone con almeno 80 anni, non autosufficienti e già titolari dell’indennità di accompagnamento, potranno accedere alla nuova Prestazione universale, un sostegno economico destinato a chi necessita di assistenza continua e dispone di un Isee sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro. La misura punta a sostenere le famiglie nei costi legati alla cura quotidiana, con una particolare attenzione ai soggetti in condizioni di bisogno assistenziale gravissimo.

Composizione e funzionamento del beneficio

La Prestazione universale si compone di due quote. La prima è una quota fissa monetaria, equivalente all’indennità di accompagnamento (pari a 542,02 euro nel 2025), erogata con le modalità tradizionali già previste per questo tipo di sostegno. La seconda, definita “assegno di assistenza”, rappresenta la quota integrativa e può arrivare fino a 850 euro mensili, compatibilmente con le risorse disponibili. Questa somma aggiuntiva sarà erogata tramite un pagamento automatico gestito attraverso la piattaforma informatica “Prestazione Universale”, creata appositamente per il monitoraggio e la distribuzione dei fondi.

Risorse stanziate e platea dei beneficiari

Per la sperimentazione sono stati stanziati 250 milioni di euro per ciascun anno, 2025 e 2026. Considerando il limite massimo di 850 euro mensili per ciascun beneficiario, la platea potenziale è stimata in poco meno di 25.000 persone l’anno. Le domande che verranno accolte nei mesi precedenti l’avvio della sperimentazione daranno diritto anche agli arretrati dal momento dell’accettazione.

Destinazione dell’assegno e requisiti lavorativi

L’assegno di assistenza è finalizzato a coprire i costi per il lavoro di cura e assistenza. Potrà essere utilizzato per retribuire lavoratori domestici che prestino assistenza alla persona per almeno 15 ore settimanali, con un contratto conforme ai CCNL di settore. In alternativa, la somma potrà essere impiegata per l’acquisto di servizi di assistenza domiciliare forniti da imprese o professionisti qualificati nell’ambito sociale non residenziale.

Criteri stringenti per l’accesso

L’accesso alla Prestazione universale è subordinato al riconoscimento del livello di bisogno assistenziale gravissimo, che si basa su due condizioni fondamentali: la presenza di una disabilità gravissima e la necessità di assistenza continuativa nelle 24 ore, talvolta da parte di più persone contemporaneamente. La legge sottolinea che l’interruzione anche temporanea dell’assistenza può comportare gravi complicazioni o mettere a rischio la vita stessa del beneficiario.

Si tratta di soggetti con condizioni psicofisiche altamente compromesse che richiedono una sorveglianza costante a domicilio, in un quadro di bisogni complessi sociosanitari. Per questi casi, viene richiesto un supporto continuo per garantire l’integrità psico-fisica della persona.

Procedure e interazioni con altri servizi

Una volta presentata la domanda, il sistema effettua controlli automatici sui requisiti di accesso. In caso di esito positivo, lo stato della pratica sarà aggiornato direttamente all’interno della piattaforma. Va sottolineato che l’esercizio dell’opzione per la Prestazione universale comporta la cessazione delle prestazioni fornite dagli Ambiti Territoriali Sociali (ATS), determinando quindi un cambio nel sistema di riferimento per l’erogazione dell’assistenza pubblica.



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