Snam firma con la commissione Ue accordo di cofinanziamento da 24 milioni per l’Italian H2 Backbone


La firma si inserisce nell’ambito degli accordi di cofinanziamento previsti dal programma Connecting Europe Facility (Cef), lo strumento dell’Ue volto a sostenere lo sviluppo di progetti strategici per il rafforzamento delle infrastrutture energetiche europee

Nell’ambito dell’Energy Infrastructure Forum di Copenaghen, Snam ha firmato con la Commissione europea un accordo di cofinanziamento per 24 milioni di euro per l’Italian H2 Backbone.

I dettagli dell’accordo

La firma si inserisce nell’ambito degli accordi di cofinanziamento previsti dal programma Connecting Europe Facility (Cef), lo strumento dell’Ue volto a sostenere lo sviluppo di progetti strategici per il rafforzamento delle infrastrutture energetiche europee.

Tra i cinque Progetti di Interesse Comune (Pci) coinvolti figura anche l’Italian H2 Backbone promossa da Snam, iniziativa cofinanziata dall’Ue attraverso il programma Cef Energy con un contributo pari a 24 milioni di euro e parte del più ampio SoutH2 Corridor, un idrogenodotto di circa 3.300 km che collegherà il Nord Africa alla Germania meridionale, attualmente in fase di sviluppo da parte dei TSO europei: Snam (Italia), TAG e GCA (Austria) e bayernets (Germania).

“Il cofinanziamento consentirà di realizzare studi di fattibilità ed indagini sul campo, essenziali per assicurare lo sviluppo dell’Italian H2 Backbone, in modo da creare una base solida per le successive fasi autorizzative”, spiega Snam. 

Per tali attività è previsto un investimento di circa 48 milioni di euro, di cui 24 milioni costituiscono il contributo riconosciuto attraverso il programma Cef Energy, mentre i restanti 24 milioni verranno investiti direttamente da Snam.

Cos’è l’Italian H2 Backbone

L’Italian H2 Backbone, che prevede una rete di trasporto per l’idrogeno lunga circa 1.900 km – di cui circa il 60% ottenuta dalla conversione di infrastrutture gas esistenti – e diverse centinaia di MW di capacità di compressione, “rappresenta un elemento centrale del SoutH2 Corridor”, spiega la società.

Favorendo l’importazione di idrogeno rinnovabile prodotto a condizioni competitive nell’area del Mediterraneo meridionale (Sud Italia, Tunisia e Algeria) verso i principali centri di domanda dell’Europa centrale, il progetto promuove lo sviluppo di un mercato energetico europeo interconnesso e transfrontaliero. Inoltre, con una capacità di importazione di idrogeno pari a 4 Mtpa dal Nord Africa, il SoutH2 Corridor potrebbe coprire oltre il 40% dell’obiettivo fissato dal Piano REPowerEU.

“Il progetto riveste un ruolo chiave nel percorso di rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti e della transizione energetica dell’UE, sostenendo gli obiettivi di decarbonizzazione e contribuendo alle più ampie ambizioni climatiche europee, promuovendo allo stesso tempo la concorrenza e una maggiore integrazione del mercato”, conclude la società.



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