Trento, furti e insicurezza, continua il J’accuse! di Paissan




Confesercenti: «Agire sul piano legislativo per difendere il tessuto economico, i lavoratori e i cittadini»

Le ennesime raffiche di furti e spaccate che hanno colpito la città di Trento nelle ultime ore confermano purtroppo una tendenza sempre più allarmante. 
Più aumentano i casi, più è evidente– e comprensibile – il senso di disagio e frustrazione che vivono cittadini e imprenditori, spesso lasciati soli ad affrontare le conseguenze di questi atti criminali.
È nell’interesse dell’intera comunità, ed è anche un dovere civico, denunciare ogni singolo episodio, contribuendo così attivamente al lavoro di individuazione e ricerca dei colpevoli da parte delle forze dell’ordine. 
 
Ma serve anche un cambio di passo più ampio e corale, che coinvolga l’intero territorio.
Non possiamo accettare che il senso di sicurezza, un tempo tratto distintivo del nostro Trentino, continui a sgretolarsi. 
Le forze dell’ordine – polizia, carabinieri, polizia locale – operano con costanza e professionalità, e meritano il massimo sostegno. 
Ma è evidente che anche loro condividano, almeno in parte, la frustrazione dei cittadini: troppo spesso, dopo aver identificato e arrestato i responsabili, li si vede tornare a piede libero nel giro di pochi giorni, se non immediatamente.
 
Questo cortocircuito non è imputabile alle forze dell’ordine, ma all’attuale quadro legislativo. 
È su questo fronte che occorre agire con decisione. 
Serve un intervento a livello nazionale, che garantisca pene effettive e strumenti adeguati per impedire la reiterazione dei reati da parte di soggetti (spesso) già noti alle autorità. 
Alla politica chiediamo di assumersi questa responsabilità, e di farlo con voce unita, senza distinzioni di parte, perché solo così sarà possibile invertire davvero la rotta.
 
In parallelo, è necessario potenziare ogni forma di deterrenza. 
Servono investimenti massicci e capillari in sistemi di video sorveglianza – sia pubblici che privati – e in dispositivi di sicurezza attiva, come impianti anti-intrusione o sistemi nebbiogeni, che in molti casi possono fare la differenza. 
Per questo chiediamo alla Provincia autonoma di Trento di attivare con urgenza misure straordinarie di sostegno economico, attraverso contributi a fondo perduto che aiutino le imprese a proteggersi.
 
Non si tratta solo di tutelare i singoli esercizi colpiti: in gioco c’è la stabilità dell’intero sistema economico trentino. 
Commercio, turismo, pubblici esercizi e artigianato sono settori fondamentali per la tenuta sociale ed economica della nostra terra. 
Garantire loro sicurezza significa difendere il benessere e la qualità della vita che, grazie anche alla nostra Autonomia speciale, il Trentino ha sempre saputo offrire ai suoi cittadini.
 
Mauro Paissan
Presidente Confesercenti del Trentino



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