Definire e perseguire delle sustainability priorities è oggi non più una opzione fra le tante, bensì un passaggio obbligato per le aziende che intendono restare competitive e generare valore a lungo termine. Queste priorità in materia di sostenibilità si sostanziano in un insieme coerente di obiettivi atti a gestire l’impatto in termini ambientali, sociali e di governance delle imprese (altrimenti sintetizzato nell’acronimo ESG) che orientano le decisioni strategiche e operative verso risultati concreti e misurabili nel tempo.
Perché definire sustainability priorities nell’agrifood
Integrare la sostenibilità nei processi aziendali significa definire un nuovo modello di società che bilancia la creazione di valore economico con il rispetto per l’ambiente, la società, e l’etica nel governo delle imprese, contribuendo così a rafforzarne la competitività e a migliorarne la reputazione. Le sustainability priorities offrono una direzione chiara poiché aiutano a fissare traguardi verificabili spingendo all’azione su più fronti.
Questo è particolarmente vero per il settore agroalimentare, che si trova oggi in prima linea nella lotta al cambiamento climatico. La necessità di produrre cibo sufficiente a sfamare 8 miliardi di persone nel mondo si scontra con gli effetti sempre più frequenti e intensi del riscaldamento globale: eventi climatici estremi, aumento delle infestazioni da parassiti e raccolti vulnerabili sono diventati una costante.
Di fronte alle stime secondo cui la popolazione mondiale è destinata a raggiungere i 9,7 miliardi entro il 2050, il comparto agrifood è chiamato contemporaneamente a incrementare la resa produttiva e ridurre l’impatto ambientale. Una sfida ardua che può tuttavia esulare dalle pratiche intensive che per anni hanno depauperato le risorse del pianeta e degradato la salute dei terreni.
L’agricoltura non è solo parte del problema, può essere parte della soluzione. Attraverso l’agricoltura di precisione o precision farming che abilita la gestione intelligente delle risorse e delle colture, l’adozione di pratiche di agricoltura rigenerativa, e il trasferimento agli agricoltori delle conoscenze e degli strumenti digitali necessari per massimizzare la salute del suolo e la sua capacità di “catturare e immagazzinare il carbonio”, è possibile restituire all’agricoltura la preziosa capacità di contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico.
Le sustainability priorities richiedono metriche e trasparenza
La definizione di sustainability priorities efficaci non può prescindere da un approccio sistemico che integri dati affidabili, tecnologie avanzate e un forte coinvolgimento degli stakeholder. Passare da generiche dichiarazioni di intenti a obiettivi concreti, misurabili e rendicontabili è la chiave per trasformare l’impegno in azione. A tal fine, le aziende devono dotarsi di indicatori chiave di performance (KPI), strumenti di monitoraggio e piattaforme di data analytics che consentano di tracciare i progressi nel tempo.
Dalle pratiche agricole rigenerative all’ottimizzazione della supply chain, ogni azione deve essere allineata a obiettivi di sostenibilità misurabili e trasparenti. In questo contesto, comunicare in modo chiaro e verificabile i risultati ottenuti rafforza la fiducia degli stakeholder – dagli investitori ai consumatori – facendo della sostenibilità un elemento strutturale e distintivo della competitività aziendale, e non un semplice claim di marketing.
Innovazione digitale come leva di efficienza, affidabilità e scalabilità
Nell’agrifood le sustainability priorities si traducono sostanzialmente nella volontà di aumentare la profittabilità e la sostenibilità economica, ambientale e sociale della propria attività. Un traguardo ambizioso che diventa perfettamente conseguibile grazie alle logiche dell’Agricoltura 4.0 che, abilitando la raccolta dati in tempo reale sull’uso di risorse (acqua, suolo, energia) e sull’impatto delle attività, permettono di quantificare i progressi verso gli obiettivi di sostenibilità, evitando di cadere nella trappola del greenwashing.
Sistemi di mappatura dei suoli, strumenti di monitoraggio ambientale, piattaforme di supporto alle decisioni agronomiche alimentate da tecnologie digitali – dall’IoT (Internet of Things) all’Intelligenza artificiale, dall’analisi di grandi quantità di dati ai trattori a guida autonoma, fino all’utilizzo dei droni – supportano l’agricoltore nella quotidianità e nella pianificazione delle strategie per la propria attività, compresi i rapporti con tutti gli anelli della filiera, generando un circolo virtuoso in grado di creare valore per la singola aziende e a cascata per i suoi partner.
L’innovazione digitale trasforma le sustainability priorities da visione a realtà, perché rende tangibili, efficienti e replicabili gli obiettivi ESG lungo le filiere produttive. Sono sempre più numerose le organizzazioni che investono nella sostenibilità della supply chain, consapevoli che gran parte dell’impatto ambientale si genera “a monte” e “a valle” del ciclo di produzione. Ottimizzare i trasporti, digitalizzare i flussi logistici, ridurre gli sprechi e adottare modelli di economia circolare sono pratiche oggi imprescindibili per ridurre le emissioni climalteranti e migliorare la sostenibilità complessiva del business.
L’approccio Syngenta tra innovazione, ricerca e collaborazione
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Syngenta – una delle principali aziende dell’agro-industria mondiale con sede a Basilea, in Svizzera – ha illustrato i risultati dell’impegno che da oltre un decennio rivolge verso un’agricoltura sempre più sostenibile, innovativa e redditizia e che attraverso un dialogo costante con i principali stakeholder ha formalizzato in quattro sustainability priorities, ciascuna accompagnata da obiettivi chiari e orientati all’azione.
Non semplici dichiarazioni di intenti, ma linee guida operative capaci di produrre benefici concreti e misurabili sia sul fronte agricolo che nella gestione della catena di fornitura. Il messaggio è chiaro: la sostenibilità può e deve tradursi in trasformazioni reali, bilanciando le esigenze di produttività con la tutela dell’ambiente.
“Non si tratta soltanto di un manifesto valoriale, ma di una visione integrata che si traduce in azioni tangibili a fianco degli agricoltori, con l’obiettivo di sostenere l’intero comparto agroalimentare e contribuire attivamente alla salvaguardia del pianeta – spiega Massimo Scaglia, Amministratore Delegato di Syngenta Italia – Attraverso un approccio fondato sull’innovazione, sul dialogo costante e sulla collaborazione con tutti gli attori della filiera, dalle associazioni di categoria alle istituzioni, intendiamo generare un impatto positivo, duraturo e condiviso. Le Sustainability Priorities tracciano una direzione condivisa per costruire un modello agricolo più resiliente, capace di affrontare con efficacia le sfide ambientali, economiche e sociali del nostro tempo”.
Le sustainability priorities di Syngenta
Le sustainability priorities di Syngenta sono quattro: ciascuna presuppone specifici obiettivi di sviluppo a sostegno dell’agricoltura italiana e mondiale, e si sostanzia in una serie di progetti e iniziative che l’azienda sta già mettendo in campo e che sono alla base dei suoi servizi e delle sue collaborazioni nel territorio.
1. Produrre di più, con un minor impatto ambientale
L’obiettivo è aumentare la resa agricola riducendo la carbon footprint delle colture, grazie a tecnologie più sostenibili. L’agricoltura, per sua natura, influisce negativamente sull’ambiente, ma può anche convertire in positivo il suo contributo, ad esempio intrappolando i gas serra nelle colture e nei terreni, o mitigando i rischi di alluvione.
Syngenta Group integra il concetto di “safe by design” in tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti pensati per la protezione delle colture, sviluppando formulazioni sicure, biodegradabili e a basso residuo, che sottopone a rigorosi test. Investe poi in prodotti biologici, tecniche innovative come il gene editing e l’agricoltura di precisione, oltre alle tecnologie digitali, per migliorare la resilienza delle colture e promuovere pratiche agricole più sostenibili.
Obiettivi entro il 2030:
- Formare 18 milioni di lavoratori agricoli l’anno sull’uso sicuro dei prodotti
- Connettere 100 milioni di ettari alla piattaforma digitale CROPWISE®
- Applicare il Portfolio Sustainability Framework a partire dal 2024 per orientare l’offerta verso prestazioni sempre più sostenibili
2. Rigenerare il suolo e la natura
Syngenta Group promuove l’adozione di pratiche di agricoltura rigenerativa per aiutare gli agricoltori a migliorare la salute del suolo, la biodiversità e la resilienza climatica, mantenendo alta la produttività. Tecniche come le colture di copertura, le tecniche di “non lavorazione del terreno” e l’uso mirato di input chimici e biologici contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale e a preservare gli ecosistemi.
L’azienda investe in ricerca per aiutare a contrastare il degrado del suolo e le emissioni aziendali, migliorando al contempo le rese e la capacità di cattura del carbonio. Un ruolo chiave è affidato ai biostimolanti, che rafforzano le piante e le rendono più resistenti agli stress climatici, migliorando l’assorbimento dei nutrienti e la salute del terreno.
Obiettivi entro il 2030:
- Estendere le pratiche rigenerative a 50 milioni di ettari
- Adottare metodi rigenerativi nell’85% della produzione di sementi
3. Migliorare il benessere delle comunità locali
Syngenta Group si impegna a migliorare le condizioni di vita degli agricoltori a basso reddito, offrendo loro accesso a input di qualità, conoscenze tecniche, strumenti finanziari e mercati. Attraverso soluzioni digitali e centri di servizio agricolo (come MAP in Cina e CENTRIGO™ in Asia-Pacifico), l’azienda aiuta i piccoli agricoltori a rendere le loro attività più produttive, sostenibili e redditizie. Inoltre, Syngenta promuove condizioni di lavoro eque in tutta la filiera sementiera, con programmi dedicati alla sicurezza e ai diritti degli agricoltori.
Obiettivi:
- Aprire 1000 centri servizi per agricoltori entro il 2028, aumentando dell’8% il reddito dei beneficiari
- Incrementare del 10% i profitti dei piccoli orticoltori aderenti ai nuovi programmi entro il 2030
- Implementare programmi di lavoro equo in tutti i Paesi coinvolti nella produzione di sementi entro il 2025
4. Rendere più sostenibili le operazioni
Syngenta Group punta a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività e della supply chain, promuovendo una cultura aziendale inclusiva, sicura e attenta alla salute delle persone. L’obiettivo è diminuire del 38% le emissioni Scope 1 e 2 entro il 2030 (rispetto al 2022), migliorando l’efficienza energetica, riducendo il consumo di acqua e rifiuti, e collaborando con i fornitori per la decarbonizzazione della filiera. L’azienda si impegna anche a garantire la sicurezza dei dipendenti e a promuovere equità salariale, lavorando per la parità retributiva.
Obiettivi:
- Ridurre le emissioni Scope 1 e 2 del 38% entro il 2030
- Definire obiettivi per le emissioni Scope 3 entro il 2025
- Mantenere un tasso di infortuni con assenza dal lavoro (LTIR) ≤ 0,15 tra il 2025 e il 2030
- Accelerare l’attuazione di pratiche di parità salariale
Sustainability priorities e il ruolo delle tecnologie digitali
In questo contesto, le tecnologie digitali giocano un ruolo fondamentale. Tra le innovazioni di punta c’è InterraScan, una tecnologia che analizza in profondità la composizione del suolo per migliorarne la gestione: grazie a questa soluzione, è possibile ottenere un aumento della produttività fino al 10% e una riduzione del consumo idrico fino al 30%. Sono numeri che raccontano un impatto reale sull’agricoltura italiana, con migliaia di ettari di terreno già mappati nel Paese, promuovendo un’agricoltura di precisione che integra redditività e tutela ambientale.
Accanto a InterraScan, Syngenta ha sviluppato altri strumenti digitali come Cropwise, una piattaforma per l’ottimizzazione delle risorse naturali, oggi attiva su circa 80.000 ettari in Italia a cui si affiancano iniziative come l’Interra Farm Network, focalizzata sulla diffusione di pratiche agricole rigenerative, e soluzioni biologicals che puntano a rafforzare la resilienza delle colture e la qualità del suolo. È un approccio integrato che dimostra come le tecnologie digitali possano abilitare una nuova forma di agricoltura, più efficiente e rigenerativa.
Coniugare sostenibilità e produttività nell’agrifood è possibile
Ma l’impegno dell’azienda va oltre il campo. Uno studio condotto dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano commissionato da Syngenta ha evidenziato l’impatto sulla sostenibilità che deriva dall’ottimizzazione della supply chain: il miglioramento della gestione dei carichi può ridurre le emissioni fino al 50%, mentre l’adozione massiccia del trasporto intermodale consente un taglio delle emissioni del 22%.
Si tratta di interventi concreti che dimostrano come la sostenibilità possa essere integrata a tutti i livelli del ciclo produttivo, generando valore ambientale in ogni anello del processo. Come afferma l’Amministratore Delegato di Syngenta Italia, Massimo Scaglia, la sostenibilità non è più solo un ideale: “Attraverso le nostre Sustainability Priorities, stiamo dimostrando che è possibile coniugare rispetto dell’ambiente ed efficienza produttiva. Dal campo alla supply chain, l’innovazione tecnologica sta generando benefici tangibili per gli agricoltori, per l’ambiente e per l’intera filiera agroalimentare. Questi dati confermano che l’agricoltura può giocare un ruolo attivo nel contrastare il cambiamento climatico e rigenerare il Pianeta”.
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