Al Salone di Venezia, Confindustria rilancia il ruolo strategico del settore tra innovazione tecnologica, filiere integrate e sostenibilità sociale ed economica.
VENEZIA (VE): Il Salone Nautico di Venezia si è confermato ancora una volta come un’importante vetrina internazionale per l’eccellenza industriale italiana, in particolare per un comparto – quello della nautica – che unisce tradizione artigianale, innovazione tecnologica e prospettive concrete di crescita. A sottolinearlo con forza sono stati gli interventi della Presidente, Paola Carron, e del Vicepresidente di Confindustria Veneto Est, Marco Viotto, entrambi presenti alla giornata inaugurale dell’evento.
«Essere qui, oggi, è un segnale importante – ha dichiarato la Presidente di Confindustria Paola Carron – perché il Salone non è solo un evento espositivo, ma una vetrina verso il mondo che valorizza la manifattura italiana, l’innovazione, la qualità dei nostri prodotti». Con uno sguardo d’insieme sul settore, ha ricordato come la nautica italiana generi circa 7 miliardi di euro e rappresenti un’industria strategica per l’economia nazionale, capace di coinvolgere anche filiere complementari come il legno, il vetro, l’arredo.
Non si tratta solo di numeri: «Le imprese non sono solo luoghi di produzione – ha aggiunto – ma vere e proprie comunità, portatrici di responsabilità sociale. La Blue Economy, in particolare, rappresenta per l’Italia una grande occasione di sviluppo sostenibile, soprattutto se supportata da investimenti infrastrutturali in darsene e porti, come ricordato anche dal sindaco Brugnaro».
A fare eco a queste riflessioni, l’intervento di Marco Viotto, che ha posto l’accento sulle sfide attuali e sulle opportunità che il cambiamento può offrire: «Siamo in un momento complesso, ma anche ricco di potenzialità. Le imprese devono saper innovare, soprattutto nei settori tecnologici legati alla transizione ecologica: dalla propulsione green all’idrogeno, sono queste le strade su cui puntare per crescere».
Viotto ha anche ricordato come l’Italia detenga un primato mondiale nel segmento degli yacht di lusso – circa il 50% della produzione globale è Made in Italy – e come questo rappresenti un vantaggio competitivo che va difeso e promosso nei mercati internazionali.
Fondamentale, poi, è il concetto di trasversalità del settore nautico, che secondo Viotto coinvolge «tutti i principali comparti merceologici del Paese: dalla metalmeccanica alla plastica, fino all’elettronica e al design. È un’industria che dà lavoro a ogni livello, dal semplice operaio ai grandi armatori, ed è quindi un asset produttivo e occupazionale di primo piano».
Dall’edizione del Salone Nautico di Venezia 2025 emerge la visione chiara di Confindustria: la nautica non è solo un fiore all’occhiello del Made in Italy, ma un settore in grado di trainare innovazione, creare reti tra imprese e restituire valore sociale al territorio.
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