Cos’è il bando Transizione 5.0 e perché è importante per le PMI
Il bando Transizione 5.0 è un’iniziativa promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy che sostiene gli investimenti tecnologici delle imprese attraverso un credito d’imposta. L’obiettivo è duplice: da un lato migliorare l’efficienza energetica degli impianti produttivi e dall’altro favorire la digitalizzazione attraverso l’adozione di tecnologie avanzate. In altre parole, le PMI possono trasformare i propri processi produttivi rendendoli più moderni e sostenibili, ottenendo allo stesso tempo un importante beneficio fiscale.
Cosa offre il bando Transizione 5.0 alle PMI
Alle imprese viene riconosciuto un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali materiali e immateriali, come macchinari connessi all’industria 4.0, software di monitoraggio dei consumi, impianti fotovoltaici o altri sistemi per la produzione di energia rinnovabile.
Sono incentivati anche i costi per la formazione del personale, a patto che sia legata all’adozione di tecnologie sostenibili e digitali.
Quali progetti si possono realizzare con il bando Transizione 5.0?
Le imprese possono realizzare progetti innovativi che integrano tecnologie come intelligenza artificiale, IoT, robotica e cloud computing per migliorare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale. Sono ammissibili anche interventi finalizzati all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia rinnovabile, soprattutto tramite impianti fotovoltaici.
Oltre alla produzione di energia pulita, il bando finanzia anche tecnologie per il monitoraggio dei consumi, sensori intelligenti, software gestionali per la gestione energetica e sistemi di accumulo dell’energia. Tutto ciò deve essere finalizzato a ottenere una riduzione minima del 3% dei consumi energetici sull’intero impianto o del 5% su uno specifico processo.
Le agevolazioni previste
Le percentuali di credito variano in base all’importo dell’investimento e alla riduzione dei consumi energetici ottenuta.
In generale si parte da un 35% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, si scende al 15% tra i 2,5 e i 10 milioni e al 5% per gli investimenti oltre i 10 milioni. Tuttavia, se si raggiungono soglie più elevate di risparmio energetico, l’agevolazione può salire fino al 45%, con punte del 67,5% in caso di impianti fotovoltaici ad alta efficienza.
Requisiti e scadenze per accedere al bando Transizione 5.0
Tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore o dalle dimensioni, possono accedere al bando, a patto che siano in regola con gli obblighi di sicurezza sul lavoro e previdenziali. Sono escluse solo le aziende in stato di crisi o soggette a sanzioni.
Gli investimenti devono essere realizzati entro il 31 dicembre 2025 e riguardare beni interconnessi alla produzione. È fondamentale che gli investimenti garantiscano un risparmio energetico minimo certificato e che siano supportati da una documentazione tecnica adeguata. L’investimento massimo ammissibile è di 50 milioni di euro per impresa.
I documenti necessari per partecipare
La domanda deve essere presentata tramite il portale GSE (Gestore dei Servizi Energetici), accedendo con SPID. La documentazione richiesta comprende una certificazione tecnica ex ante, rilasciata da un valutatore indipendente, che attesta la riduzione energetica prevista, e una certificazione ex post al termine dei lavori. Servono anche la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, i documenti d’identità, eventuali deleghe e documenti fiscali come fatture e documenti di trasporto relativi agli acquisti effettuati.
Come funziona l’iter per ottenere il credito d’imposta
L’accesso al beneficio si articola in tre fasi principali. La prima è la comunicazione preventiva al GSE, con allegata la certificazione ex ante. Una volta ricevuta conferma dal GSE, l’impresa deve procedere, entro 30 giorni, con la comunicazione di effettuazione degli ordini, accompagnata da un acconto minimo del 20%.
Infine, una volta concluso il progetto, si presenta la comunicazione di completamento, allegando la certificazione ex post che attesta il risparmio energetico effettivamente conseguito. Solo dopo questa fase, il credito d’imposta viene riconosciuto e potrà essere utilizzato in compensazione fiscale tramite modello F24, senza limiti di importo.
Perché sfruttare il bando Transizione 5.0 nel 2025 conviene davvero
Il principale vantaggio del bando Transizione 5.0 per una PMI è l’accesso a un credito d’imposta significativo, che può alleggerire il carico fiscale e migliorare la liquidità aziendale. Ma i benefici non sono solo economici: investire in efficienza energetica e digitalizzazione significa anche rendere l’impresa più competitiva, resiliente e allineata agli obiettivi ambientali europei.
Grazie al bando, le imprese possono ammodernare i propri impianti, abbattere i costi energetici, aumentare la produttività e rafforzare la propria posizione sul mercato. Il tutto con il supporto di un fondo nazionale di 6,3 miliardi di euro, di cui 3,78 destinati ai beni strumentali, 1,89 alla produzione di energia rinnovabile e 630 milioni alla formazione.
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