Crediti deteriorati: cartolarizzazione e garanzie


Gli Stati membri UE hanno adottato significativi regimi di sostegno, quali appunto la previsione di garanzie statali e moratorie sui pagamenti. Le predette iniziative sono state supportate dalla Commissione Europea, la quale ha adottato un quadro temporaneo per consentire agli Stati membri di avvalersi della flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per sostenere l’economia nel contesto dell’epidemia.

Nel giugno scorso è arrivato il tanto atteso consenso della Commissione europea alla quarta proroga della Gacs (Garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze). Lo schema, ideato dall’Italia, punta ad agevolare le cartolarizzazioni di crediti deteriorati tramite la garanzia pubblica sui titoli senior emessi dalle società veicolo, impegnate nello smaltimento degli Npl.

La Commissione ha confermato infatti che la misura non rientra tra gli aiuti di Stato ai sensi delle norme dell’Ue. In particolare, per essere compatibile con le norme applicabili in materia di aiuti di Stato, il prezzo di trasferimento dei crediti deteriorati non può di norma superare il valore economico reale.

La decisione del Governo di estendere questa misura fino a giugno 2022 per agevolare l’uscita dall’emergenza consentirà alle imprese di continuare ad avere accesso a finanziamenti a medio termine a tassi particolarmente contenuti e alle banche di soddisfare la domanda di credito con un impatto ridotto sui requisiti di capitale. A tal fine sarebbe opportuno estendere la misura anche ai portafogli di crediti classificati come “inadempienze probabili” riducendo così il peso dei crediti deteriorati nei bilanci delle banche e liberare risorse per poter erogare nuovo credito. Ricordiamo che gli Utp sono inclusi nel programma Hercules adottato dalla Grecia, il quale replica lo schema Gacs italiano, ed è stato anch’esso esteso, fino a ottobre 2022. Si stima che le cartolarizzazioni NPL sostenute da Gacs potranno raggiungere il complessivo importo di 20 miliardi di euro entro la fine dell’anno, coinvolgendo sia Istituti tradizionali e consolidati che gli operatori più piccoli.

 



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