L’Associazione Glas poduzetnika (Voce degli Imprenditori – UGP) ha lanciato oggi, venerdì 2 maggio, un allarme contro la nuova Legge sugli stranieri, accusata di ostacolare gravemente le micro e piccole imprese in Croazia. Nel mirino dell’associazione: i lunghi tempi di rilascio dei permessi per i lavoratori stranieri e un criterio “rigido e irrealistico” che impone un fatturato minimo mensile di 10.000 euro per sei mesi consecutivi.
“In questo modo – spiega UGP – si penalizzano interi settori stagionali come l’edilizia e il turismo, già alle prese con difficoltà strutturali e carenza di manodopera.” L’associazione riferisce di casi in cui le richieste di assunzione restano in attesa per oltre sei mesi, mentre molte altre vengono respinte per una mancanza momentanea di fatturato in uno dei mesi richiesti.
Secondo UGP, il problema nasce da un sistema ministeriale inefficiente e da un approccio normativo scollegato dalla realtà economica del Paese. Viene citato l’esempio paradossale di imprese edili o turistiche con alti guadagni annuali che, per un mese di fatturato basso, perdono il diritto a ottenere manodopera straniera.
“È assurdo che lo Stato impedisca di lavorare nei mesi di punta, e poi penalizzi per mancanza di fatturato nei mesi morti”, afferma l’associazione.
Le richieste
UGP propone soluzioni operative immediate: rafforzare gli uffici del Ministero dell’Interno che si occupano di permessi, snellire le procedure e fissare un termine massimo di 30 giorni per l’esame delle richieste con documentazione completa. Inoltre, chiedono una revisione dei criteri economici in base alla stagionalità reale dei settori coinvolti.
“Il nostro sistema non può continuare a ignorare la realtà: senza personale, le aziende non sopravvivono”, dichiara il presidente Boris Podobnik, che chiede un intervento urgente al ministro Božinović.
“Serve una risposta immediata. Il mercato del lavoro non può essere soffocato da burocrazia e norme scollegate dalla vita vera”, conclude UGP.
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