Sottoscritto il 20 maggio 2025 il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i dipendenti delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese dell’edilizia. A firmarlo, le Parti Sociali dell’artigianato e della PMI del settore costruzioni – ANAEPA-Confartigianato Edilizia, CNA Costruzioni, FIAE Casartigiani, CLAAI Edilizia – insieme alle organizzazioni sindacali FENEAL-UIL, FILCA-CISL e FILLEA-CGIL.
Un rinnovo che arriva in una fase di transizione del comparto e che rappresenta un passo strategico per consolidare la ripresa e costruire un’edilizia sempre più orientata a qualità, legalità e formazione.
Le novità del contratto: più valore al lavoro e alle imprese virtuose
Il contratto prevede un aumento salariale complessivo di 178 euro, da erogare in quattro tranche. Ma le novità più significative riguardano gli strumenti che premiano chi investe nella qualificazione: dal rafforzamento della bilateralità alla creazione del nuovo Fondo “Artigianato Qualificazione e Sviluppo”, destinato a sostenere imprese e imprenditori anche con finalità assistenziali.
“Si tratta di un risultato atteso e di una certa rilevanza – commenta Pietro Paolo Fattori, Presidente di Confartigianato Costruzioni Verona –, che valorizza il ruolo delle imprese artigiane e conferma l’identità del settore artigiano e delle pmi, valorizzando il lavoro qualificato. Con questa sigla si riconosce il valore della bilateralità e si premiano le imprese che rispettano le regole e investono in formazione e sicurezza”.
Tra gli elementi chiave anche un nuovo Protocollo sull’orario di lavoro che rafforza la flessibilità organizzativa e un sistema di premialità legato a comportamenti virtuosi: sicurezza, regolarità contributiva, rispetto dei parametri contrattuali e partecipazione attiva alla formazione.
Formazione e visione politica: il contratto guarda al futuro
Con il rinnovo viene ufficializzato il Catalogo Formativo Nazionale come riferimento per la crescita professionale del personale. Viene inoltre confermata una chiara visione politica: le Parti Sociali chiedono alle istituzioni un impegno concreto per:
- incentivare gli investimenti privati in riqualificazione edilizia, efficienza energetica e sicurezza sismica,
- riconoscere la legge di accesso alla professione come requisito per operare nel settore,
- garantire spazio alle micro e piccole imprese negli appalti pubblici,
- favorire l’ingresso dei giovani nel settore attraverso gli enti bilaterali.
“Il contratto parla di futuro, non solo di tabelle salariali – aggiunge Giovanni Lovato, presidente della categoria Edilizia di Confartigianato Veneto e vice presidente Anaepa –, per migliorare il quale chiediamo politiche stabili per la riqualificazione e un riconoscimento chiaro del ruolo che le nostre imprese svolgono, ogni giorno, nella costruzione del Paese”.
“Il nuovo CCNL – conclude il veronese Fattori – si conferma tra i più rappresentativi del comparto e si propone come strumento di regolazione e sviluppo per un settore che vuole crescere su basi solide, con imprese responsabili, lavoratori formati e istituzioni lungimiranti. Con la firma di questo accordo, le Parti Sociali rilanciano anche il valore della bilateralità come leva di coesione, inclusione e sostenibilità nel mondo dell’edilizia”.
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