Visto da vicino, andando a guardare le piccole medie imprese sbocciate grazie ad Amazon, sembra di trovarsi di fronte al commercio ideale: il grande che aiuta il piccolo. Da una decina d’anni Amazon ha costruito una vetrina del Made in Italy per garantire visibilità alle eccellenze italiane e farle conoscere nel mondo. «Abbiamo iniziato con i primi 5mila prodotti, esclusivamente toscani – ha spiegato Ilaria Zanelotti, direttore dei servizi per i partner di vendita di Amazon (in foto) – Oggi la stessa vetrina conta più di 3milioni di prodotti da 18 regioni. Abbiamo anche oltrepassato i confini, il Made in Italy è presente in 11 Paesi (significa che i clienti stranieri possono acquistare direttamente dal produttore italiano)». In occasione della Festa della Repubblica, da oggi al 2 giugno, la big azienda ha proposto i «Made in Italy days»: super offerte per otto giorni su migliaia di prodotti di ogni genere. Nella rosa dei venditori compaiono aziende strutturate ma anche piccoli artigiani che hanno sperimentato i vantaggi: filiera più corta, servizi di consegna celeri e affidabili e soprattutto un gran ritorno di immagine. Ce lo spiega il titolare di «Marrocu Gioielli» da cinque generazioni leader nella lavorazione dei monili in filigrana. «È una tecnica tipica sarda, partiamo dall’oro puro, quindi dalla lega e realizziamo lastre e fili che poi intrecciamo a mano. In altri tempi saremmo rimasti una produzione di nicchia, oggi con Amazon arriviamo ovunque. Achille Lauro si fa fotografare con le nostre creazioni ma devo dire che 25 anni fa avevamo realizzato un rosario per papa Giovanni Paolo II (oggi custodito nei Musei Vaticani)».
Il grande che aiuta il piccolo, si diceva. «È stata un’occasione anche per me – racconta la giovane Anna D’Elia di Salerno che è riuscita a far fruttare gli ulivi di famiglia creando il brand «D’Annata» – Avevo un lavoro, l’ho perso, mi sono dedicata all’olio aromatizzato e, visto che le foglie sono più abbondanti delle olive, ho inventato un amaro a base di foglie d’ulivo che propongo anche in bottiglie versione bombiniere». Anna lavora da sola, senza operai, si affida ad aziende terziste per la raccolta e i frantoi e ha scritto un libro dal titolo «Nessuno ci credeva» (Albatro).
E le piccole medie imprese lombarde? Non restano certo indietro: sono oltre 3.000 le aziende della regione che si sono conquistate un «affaccio» su Amazon. Di queste più del 65% vende all’estero.
La vetrina delle eccellenze del Made in Italy ne comprende 350 lombarde (più del 50% esporta) con un ventaglio di 80mila prodotti. L’esportazione è il punto di forza della produzione lombarda: nel 2023 sono state fatte 300 milioni di transazioni in Paesi stranieri, più del 50% rispetto al 2022.
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