La nascita delle comunità energetiche non decolla, la Regione rilancia i contributi a fondo perduto


Finora in Toscana ne sono nate solo 14 (e in Italia 213): sono le comunità energetiche regionali (Cer), associazioni di enti pubblici, cittadini, imprese e onlus che si uniscono per condividere l’energia elettrica prodotta localmente da fonti rinnovabili (grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione, che rende possibile la condivisione virtuale di tale energia).

Nessuna Cer a Massa, Carrara, Lucca, Prato e Grosseto

Le 14 Comunità energetiche toscane si trovano – secondo quanto reso noto da Cna su dati Gse al febbraio 2025 – nelle province di Siena (nei comuni di Siena, Torrita di Siena, Monteriggioni, San Gimignano, Rapolano Terme), Pisa (nei comuni di Pisa, Peccioli e Santa Croce sull’Arno), Pistoia (nei comuni di Agliana e Pescia), Arezzo (nei comuni di Arezzo e Castel San Niccolò), Livorno (nel comune di Portoferraio) e Firenze (nel comune di Pontassieve, costituita da Cna con i propri dipendenti per condividere l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico installato sul tetto della sede dell’associazione). Nessuna comunità energetica è ancora sorta nelle province di Massa-Carrara, Lucca, Prato e Grosseto. A livello nazionale, le regioni col maggior numero di comunità energetiche sono Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia e Veneto, che da sole rappresentano il 44% del totale.

Il bando scadrà il 18 luglio

E’ proprio per spingere la nascita di altre comunità energetiche, cui è affidata la missione di contribuire a rafforzare la produzione di energia rinnovabile, che la Regione Toscana ha ri-lanciato nei giorni scorsi il bando – aperto nell’aprile scorso e in scadenza il 18 luglio prossimo – finanziato con 20 milioni di euro di fondi europei (14 milioni per i Comuni con oltre cinquemila abitanti, 6 milioni per le aree interne strategiche) e diretto a sostenere le comunità energetiche. Potranno essere finanziati a fondo perduto (fino al 40% della spesa ammissibile) progetti per realizzare o potenziare impianti fotovoltaici, eolici, micro e mini-idroelettrici, sistemi di accumulo integrati, realizzati in edifici o aree subito disponibili, e finalizzati all’autoconsumo e alla condivisione dell’energia all’interno della Cer.

Un decreto ministeriale del maggio scorso ha aggiornato il quadro normativo delle Cer, estendendo il supporto del Pnrr anche ai Comuni con popolazione inferiore ai 50mila abitanti (che in Toscana sono tutti eccetto 12) e consentendo la richiesta di un anticipo fino al 30% del contributo con più flessibilità nei tempi di attivazione dei progetti.

Obiettivo: 70-80% dei consumi elettrici coperti da fonti rinnovabili entro il 2029

L’obiettivo della Regione è passare, entro cinque anni, a coprire il 70-80% dei consumi di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili. Oggi, secondo la Regione, le rinnovabili coprono il 51% dei consumi elettrici regionali (il 34% è prodotto dalla geotermia, l’11% dall’idroelettrico e il 5-6% da fotovoltaico e eolico). Nel 2023 (ultimi dati Gse riferiti alla produzione di Fer) sono stati prodotti in Toscana 8.125 Gwh di energia elettrica da rinnovabili: 5.692 sono da geotermia, 1.184 da fotovoltaico, 593 Gwh da idroelettrico, 293 da eolico e 364 da bioenergie.

La futura legge regionale sulle Aree idonee alle rinnovabili è nel limbo

In realtà il salto ancora da fare è grandioso e uno degli strumenti che dovrebbe servire ad accelerare è la futura legge regionale sulle Aree idoneea alle rinnovabili (come tali soggette a un iter semplificato), al momento “congelata” dall’annullamento parziale, effettuato nelle settimane scorse dal Tar Lazio, del decreto ministeriale del giugno 2024 che definiva criteri e poteri assegnati alle Regioni per individuare tali aree. La Regione Toscana, dopo la sentenza del Tar Lazio, ha istituito un gruppo tecnico Giunta/Consiglio che ha messo a punto una nuova proposta di legge, ma è evidente che occorrerà aspettare il nuovo decreto ministeriale (atteso entro metà luglio) per capire se/come muoversi e modificare (ancora) il testo.

Servono altri 4.250 Mw di rinnovabili entro il 2030

In ogni caso gli obiettivi fissati per la Toscana restano l’installazione entro il 2030 di 4.250 megawatt di rinnovabili aggiuntivi rispetto a quelli al 2020. Finora il ritardo accumulato è pesante: a fine 2024 – secondo quanto reso noto da Legambiente – mancano all’appello 80 megawatt (sono stati installati 587 Mw rispetto alle previsioni di 667 Mw), e si è arrivati solo al 13,8% dell’obiettivo (best performer è il Lazio che è al 39,9%). Proseguendo di questo passo, calcola l’associazione ambientalista, la Toscana raggiungerà i 4.250 Mw aggiuntivi con 19 anni di ritardo, nel 2049 anziché nel 2030.





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