Integrazione salariale per attività professionali: cosa cambia


Con la Circolare numero 99 del 10 giugno 2025 l’INPS ha comunicato il funzionamento dell’assegno di integrazione salariale secondo il Fondo di solidarietà bilaterale dedicato alle attività professionali. Cambiano quindi le modalità di applicazione, con un ampliamento dei destinatari.

Il Fondo è stato istituito per garantire specifiche tutele verso i lavoratori dipendenti assunti presso le aziende, in questo caso attività professionali, nei casi di riduzione o sospensione dell’attività. A questi soggetti è indirizzato l’assegno di integrazione salariale.

Integrazione salariale INPS: cosa cambia nel 2025

I datori di lavoro che intendono accedere al fondo per i propri lavoratori devono trovarsi al centro di un evento oggettivamente non evitabile, ovvero una crisi di azienda, una riorganizzazione, l’applicazione di contratti di solidarietà o per processi di transizione. L’integrazione salariale quest’anno è garantita quindi anche ai lavoratori presso gli studi professionali.

Generalmente è il datore di lavoro a disporre queste integrazioni salariali ai propri dipendenti, andando poi a recuperare le somme dall’INPS. In caso di crisi aziendale grave invece può essere direttamente l’ente previdenziale a procedere al versamento.

In ogni caso, come spiega l’INPS, è necessaria la procedura con i sindacati:

“Ai sensi dell’articolo 8, comma 1, del D.I. 21 maggio 2024 l’accesso alla prestazione di assegno di integrazione salariale è preceduto dall’espletamento delle procedure di informazione e consultazione sindacale previste dall’articolo 14 del decreto legislativo n. 148/2015.”

Il datore di lavoro quindi deve occuparsi di comunicare quali sono le circostanze che hanno portato l’impresa a dover ridurre l’orario di lavoro, dialogando con i sindacati del territorio. Per accedere al fondo è sufficiente un’autodichiarazione sull’avvenuta comunicazione.

Come funziona l’integrazione salariale

Per poter accedere al fondo, è necessario presentare una domanda di accesso di integrazione salariale non prima di 30 giorni rispetto alla data in cui viene annunciata la sospensione dell’attività e non oltre 15 giorni dall’inizio della stessa. Per poter ottenere il sostegno economico, i lavoratori devono aver svolto almeno 30 giorni di lavoro presso l’azienda.

Possono avervi accesso anche i lavoratori assunti in apprendistato o coloro che svolgono un’attività a domicilio. Sono invece esclusi tutti coloro che ricoprono un ruolo dirigenziale. L’importo da destinare ai lavoratori come integrazione viene aggiornato ogni anno in base alle rivalutazioni Istat.

Per il 2025 si parla dell’80% della retribuzione normalmente erogata al lavoratore, in base alle regole previste da contratto, con limite di 1.404,03 euro. Le nuove regole INPS stabiliscono anche dei limiti alla durata in cui questo sostegno può essere erogato, distinguendo i casi in base al numero di lavoratori.

I datori che hanno occupato fino a 15 dipendenti accedono al sostegno per un periodo fino a 26 settimane. Per i datori che invece hanno occupato più di 15 dipendenti:

  • durata massima di 26 settimane per due anni con causali ordinarie;
  • durata massima di 24 mesi in 5 anni con causali straordinarie per riorganizzazione o transizione aziendale;
  • durata massima di 12 mesi in 5 anni con causali straordinarie per crisi aziendale;
  • durata massima di 36 mesi in 5 anni con causali straordinarie di contratto di solidarietà.

Come accedere al fondo

I datori possono accedere al fondo per eventi avvenuti dal 9 luglio 2024, procedendo con informativa sindacale. Il datore quindi eroga l’integrazione salariale ai lavoratori per poi ottenere il rimborso dall’INPS. I titolari devono pagare la contribuzione ordinaria più quella addizionale del 4%.

L’aliquota ordinaria si riduce del 40% da gennaio 2025 in caso di datori di lavoro che hanno occupato fino a 5 lavoratori nei sei mesi precedenti e che non hanno richiesto l’integrazione per almeno 24 mesi.

I datori procedono alla richiesta dei rimborsi tramite flusso Uniemens indicando tutte le informazioni come la causale, i dati retributivi, le giornate e le ore di sospensione. Per l’adempimento è consigliato il supporto di un commercialista esperto.



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