15 milioni per tessile e concia

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Il decreto interministeriale firmato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di concerto con i ministri dell’Economia e dell’Ambiente, stanzia 15 milioni di euro per rafforzare l’autonomia dell’industria tessile nazionale, sostenendo la filiera delle fibre tessili naturali e della concia della pelle.

Questa prima tranche fa parte di un fondo complessivo di 30,5 milioni di euro per promuovere la sostenibilità nel settore, come anticipato dallo stesso Urso al Tavolo Moda. “Con questo provvedimento valorizziamo le eccellenze della filiera e un modello di sviluppo innovativo e sostenibile”, ha dichiarato il ministro.

Investimenti per innovazione e sostenibilità

Il decreto individua le modalità di attuazione dell’intervento, che punta a sostenere investimenti, ricerca e innovazione nei processi produttivi delle fibre tessili naturali e della concia, con un focus su certificazioni di sostenibilità, riciclo, durata, riutilizzo e impatto ambientale.

Le risorse sono destinate alle MPMI dei settori tessile (ATECO 13) e concia del cuoio (ATECO 15.11), con un budget di 15 milioni:

  • 10 milioni per contributi a fondo perduto
  • 5 milioni per finanziamenti agevolati, nel rispetto del regime “de minimis”

La misura è stata rifinanziata con ulteriori 15,5 milioni per il triennio 2025-2027.

Le linee di intervento per la moda

Gli incentivi si articolano in due aree principali:

  • Crescita e innovazione, con investimenti per aumentare la capacità produttiva, ridurre gli sprechi e migliorare la sostenibilità ambientale.
  • Sostenibilità ambientale, con acquisto di beni strumentali, certificazioni ambientali e utilizzo di materiali riciclati.

Agevolazioni e spese ammissibili

  • Investimenti fino a 100 mila euro → contributo a fondo perduto del 60%;
  • Investimenti tra 100 mila e 200 mila euro → contributo al 60% fino a 100 mila euro + finanziamento agevolato all’80% sulla quota restante.

Le spese coperte includono:

  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
  • formazione per l’utilizzo di nuove tecnologie;
  • brevetti, licenze, certificazioni di sostenibilità;
  • software per la tracciabilità della filiera;
  • attività di ricerca e sviluppo.

Invitalia curerà l’istruttoria per l’accesso alle agevolazioni. Un successivo decreto direttoriale definirà i dettagli operativi per la presentazione delle domande.





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