cosa prevede la proposta di legge per la riduzione dell’orario di lavoro?

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


Cosa prevede la proposta di legge per la riduzione dell’orario di lavoro ferma alla Camera?

32 ore lavorative e settimana corta, senza modifiche allo stipendio e con incentivi per i datori di lavoro: questo il cuore della proposta di legge per la riduzione dell’orario di lavoro.

A parità di salario, quindi, il normale orario di lavoro scenderebbe a 32 ore settimanali, anche distribuite su 4 giorni.

Per i datori di lavoro invece previsti esoneri contributivi dal 30 al 60 per cento per ogni contratto che prevede il nuovo orario rimodulato.

La proposta è stata presentata lo scorso ottobre ma è ancora bloccata alla Commissione Lavoro della Camera.

Settimana corta: cosa prevede la proposta di legge per la riduzione dell’orario di lavoro?

Resta ancora in standby alla Commissione Lavoro della Camera la proposta di legge per l’introduzione di una riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 32 ore.

La proposta (A.C. 2067), che vede come primo firmatario il deputato AVS Fratoianni, è stata presentata lo scorso ottobre e ancora non è stata discussa, complice il rinvio in Commissione dopo il voto della maggioranza che ha scatenato la reazione delle opposizioni.

Ma b? In linea generale favorirebbe la sottoscrizione di CCNL volti ad una progressiva riduzione dell’orario di lavoro, dalle attuali 40 a 32 ore, a parità di salario, anche mediante l’introduzione della settimana corta.

Il tutto accompagnato da agevolazioni contributive per i datori di lavoro che mettono in pratica le novità.

Nei 36 mesi mesi successivi all’entrata in vigore della legge, infatti, ai datori di lavoro privati (escluso il settore agricolo e il lavoro domestico) verrebbe riconosciuto un esonero contributivo del 30 per cento per ogni rapporto di lavoro dipendente ai quali si applicano i contratti collettivi con la riduzione oraria.

Tale esonero verrebbe incrementato al:

  • 50 per cento per i datori di lavoro delle piccole e medie imprese;
  • 60 per cento per chi impiega lavoratori e lavoratrici per attività particolarmente pesanti e faticose.

Al Ministero del Lavoro e al MEF è quindi demandata l’adozione di un apposito decreto per l’individuazione dei criteri e delle modalità di applicazione dell’agevolazione.

Settimana corta: si attende la discussione della proposta di legge

La PdL inoltre prevede l’istituzione dell’Osservatorio nazionale sull’orario di lavoro con l’obiettivo di monitorare le caratteristiche e gli effetti economici dei CCNL che prevedono riduzioni dell’orario di lavoro, valutare l’efficacia dei sistemi formativi e di riqualificazione professionale adottati e valutare gli investimenti in nuove tecnologie messe in atto dalle imprese che applicano tali contratti.

Se i contratti non dovessero essere stipulati, la proposta di legge prevede che le organizzazioni sindacali possano presentare una loro proposta di contratto per la riduzione dell’orario di lavoro.

La proposta di contratto viene illustrata a tutto il personale dipendente dell’impresa o dell’unità produttiva ed entro 90 giorni viene votata l’approvazione tramite referendum.

Al termine del periodo di applicazione delle misure di sostegno, la durata dell’orario di lavoro normale è rideterminata in misura minore.

Ad ogni modo, almeno per adesso, non c’è ancora nulla di concreto.

La proposta, come detto, da ottobre è ancora bloccata in Commissione Lavoro alla Camera, dove è tornata in seguito al voto dell’Aula espresso il 12 febbraio, dopo la richiesta di un rinvio da parte della maggioranza. Dura la reazione delle opposizioni che promettono battaglia.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link