Quota 89 presa in considerazione nella Legge di Bilancio, una svolta per milioni di lavoratori

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Il Governo finalmente prende in considerazione la Quota 89 per le pensioni, una misura che segnerà il futuro di tanti lavoratori.

Si è parlato tantissimo di Quota 89 e se fino a qualche tempo fa sembrava una misura impossibile da applicare, ora il Governo Meloni ha deciso di prenderla in considerazione, dando modo a milioni di cittadini di evitare la Legge Fornero, sfruttando un’altra misura pensionistica. Introdotta nella nuova Legge di Bilancio 2025, Quota 89 potrebbe segnare una svolta decisiva per tantissimi lavoratori.

Piano pensionistico proposto dal Governo (cnim.it)

Da quando Giorgia Meloni si è insediata al Governo, in tanti hanno sperato nel superamento della Legge Fornero, che negli anni ha fatto penare milioni di persone. La stessa Premier ha più volte annunciato di voler superare definitivamente la Legge Fornero, lasciandosela alle spalle. Ora, finalmente, è prevista la seconda fase, quella decisiva. In cosa consiste Quota 89?

Quota 89 ora diventa realtà: il Governo approva la misura nella Legge di Bilancio 2025

La Legge Fornero è stata applicata per anni perché vincolava milioni di lavoratori. Se fosse stata abolita, avrebbe dato il via a centinaia di migliaia di pensioni anticipate, e ciò avrebbe comportato un danno erariale enorme, che lo Stato non avrebbe potuto sostenere, specialmente in questi anni, dove i giovani sono sempre di meno, soprattutto i giovani con lavoro stabile in grado di dare stabilità economica al Paese.

Senza contare che, con l’uscita anticipata di migliaia di lavoratori, tanti settori sarebbero rimasti scoperti, per carenza di manodopera giovanile, con tanti ragazzi scoraggiati dagli stipendi bassi o non in possesso degli strumenti adeguati. In tutto, inoltre, occorre considerare la fuga di tantissimi giovani dall’Italia, alla ricerca di migliori prospettive per il futuro lavorativo e di stile di vita.

Denaro messo da parte
Denaro messo da parte (cnim.it)

L’Italia è un paese sempre più vecchio, sempre meno attraente, lavorativamente parlando, non in grado di offrire più buone prospettive. Occorrerà prendere provvedimenti nei prossimi anni, altrimenti il rischio collasso è molto elevato. In tutto ciò, la Legge Fornero, seppur odiata, ha mantenuto una certa stabilità economica, e nel piano pensionistico del 2025 non è stata cancellata, ma può essere aggirata.

Numerose le pensioni anticipate, ora si aggiunge anche la Quota 89, in cosa consiste

Già da tempo i lavoratori riescono ad aggirare la Legge Fornero, per via delle numerose opzioni di pensione anticipata, dunque si riesce a lasciare il lavoro prima dei fatidici 67 anni. Da quest’anno, uscire dal lavoro in anticipo sarà ancora più facile, grazie all’introduzione della Quota 89, una misura importante che rappresenta una vera svolta, per rendere il pensionamento più agevolato.

La Premier Giorgia Meloni
La Premier Giorgia Meloni (cnim.it)

Quota 89 deve il suo nome per via dell’età anagrafica sommata agli anni di contributi versati, quindi prevede almeno 64 anni di età e 25 anni di contributi, e si rivolge ai lavoratori che hanno versato contributi prima del 1996. Per coloro che hanno iniziato a versare contributi a partire dal 1996, invece, è valido il pensionamento a 64 anni di età e con 20 anni di contributi, ma solo se l’assegno previdenziale è pari:

  • a 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale per le donne con due o più figli
  • A 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale per le donne con un figlio
  • A 3 volte l’importo dell’assegno sociale per le donne senza figli e per gli uomini

Ricordiamo che l’assegno sociale ammonta a 538 euro al mese, dunque, facendo due calcoli, per usufruire di questa formula pensionistica bisogna aver maturato un assegno previdenziale di almeno 1400 euro con 20 anni di contributi.



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