FAQ aggiornate al 2025 su Credito d’Imposta Piano Transizione 5.0

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Disponibili le FAQ aggiornate al 2025 sul Piano Transizione 5.0, l’agevolazione sotto forma di credito d’imposta per nuovi investimenti realizzati in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato nel biennio 2024-2025.


Il Piano Transizione 5.0 introduce un’importante agevolazione fiscale per le imprese che investono in innovazione digitale ed ecosostenibilità. Il nuovo credito d’imposta, che arriva fino al 45%, è destinato a sostenere gli investimenti realizzati in strutture produttive situate in Italia nel biennio 2024-2025. Con la Legge di Bilancio 2025 (n. 207/2024, commi 427-429), il governo ha ampliato il perimetro di applicazione e semplificato le modalità di accesso al beneficio.

Riferimenti normativi e disposizioni attuative

L’iniziativa trova fondamento nell’articolo 38 del Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19 (PNRR-quater), convertito con modificazioni dalla Legge 29 aprile 2024, n. 56, e successivamente integrato dalla manovra finanziaria di fine anno. Le linee operative sono state delineate dal decreto ministeriale del 24 luglio 2024, emanato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in sinergia con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

A supporto delle imprese, il Ministero ha pubblicato il 16 agosto 2024 una circolare esplicativa contenente dettagli sull’accesso al credito, le tipologie di investimenti ammissibili, i parametri di efficientamento energetico richiesti e le indicazioni sulla documentazione necessaria per beneficiare del sostegno fiscale.

Destinatari dell’agevolazione

Il credito d’imposta è accessibile a tutte le imprese con sede in Italia, indipendentemente dalla loro natura giuridica, settore operativo, dimensione o regime fiscale. Inoltre, le società di servizi energetici (ESCo) certificate possono accedere all’agevolazione per progetti di innovazione realizzati presso aziende clienti.

Restano escluse le imprese che:

  • Sono in stato di liquidazione, fallimento o sottoposte a procedure concorsuali;
  • Hanno ricevuto sanzioni interdittive ai sensi del D.Lgs. 231/2001;
  • Non rispettano le normative di sicurezza nei luoghi di lavoro o risultano inadempienti nei versamenti contributivi e previdenziali.

Modalità di accesso al credito e cumulabilità

Per accedere all’agevolazione, le spese devono essere contabilizzate seguendo i criteri dell’articolo 109 del TUIR, che considera la data di consegna del bene o il momento in cui si trasferisce la proprietà. Questa impostazione si allinea con i chiarimenti forniti dall’Amministrazione finanziaria nei precedenti piani di incentivazione.

Il credito d’imposta è cumulabile con altri incentivi finanziati dall’Unione Europea, purché il sostegno complessivo non copra le stesse voci di costo dei progetti d’investimento.

Misura dell’agevolazione e calcolo del risparmio energetico

L’intensità del beneficio fiscale varia in base alla percentuale di riduzione dei consumi energetici ottenuta e all’ammontare dell’investimento effettuato:

  • Riduzione dei consumi del 3-6% (a livello di struttura produttiva) o del 5-10% (a livello di processo): credito fino al 35% per investimenti fino a 10 milioni di euro, 5% per investimenti tra 10 e 50 milioni;
  • Riduzione del 6-10% o 10-15%: aliquota massima del 40% per investimenti fino a 10 milioni, 10% per fasce superiori;
  • Risparmio superiore al 10% o 15%: agevolazione massima del 45% per investimenti fino a 10 milioni, 15% per quelli fino a 50 milioni.

Nel settore della distribuzione automatica, il risparmio energetico può essere valutato in due modi: a livello aziendale, considerando l’efficienza complessiva della flotta di distributori, o in relazione al singolo cliente, esaminando il miglioramento del consumo legato ai dispositivi installati.

Semplificazione delle procedure

Per ridurre gli oneri burocratici, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un meccanismo semplificato per la certificazione del risparmio energetico. Il comma 9-bis dell’articolo 38 consente ai certificatori di basarsi su documentazione standardizzata, come regolamenti europei e normative di settore, eliminando la necessità di effettuare calcoli dettagliati per dimostrare la riduzione dei consumi.

Grazie a queste novità, il Piano Transizione 5.0 si conferma un’importante opportunità per le imprese che vogliono investire nell’innovazione e nella sostenibilità, beneficiando di un sostegno fiscale più accessibile e snello.

Le FAQ aggiornate al 2025 sul Credito d’Imposta del Piano Transizione 5.0

Qui il documento completo.

 



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