Bolzano non è Italia. Nel 2024 la quota di veicoli elettrici tra le nuove immatricolazioni è salita al 14,8%. In Unione europea siamo al 13,8% e in Italia al 4,16%. Soddisfatti gli esponenti della Provincia che hanno dato i numeri e annunciato più incentivi. Buone notizie sulle ricariche. Alperia in Alto Adige, sulla rete Neogy, offre 0,35 euro per kWh.
A Bolzano più immatricolazioni rispetto alla media europea. Tre volte più del dato italiano. L’impatto della politica
In provincia di Bolzano, nel 2024 la quota di veicoli elettrici tra le nuove immatricolazioni di auto è salita al 14,8%. Ottimi numeri. Superiori alla media dell’Unione europea dove si è fermi al 13,8%. Per non parlare dell’Italia dove si è fermi a un misero 4,16%. Significa che in alcune province la quota è anche minore.
Quando la politica conta e incide sul mercato. Parlano i numeri divulgati dai vertici della Provincia autonoma. «Dal 2018 i finanziamenti per la mobilità elettrica in Alto Adige sono aumentati costantemente. Solo nel 2024, la Provincia ha stanziato 1,65 milioni per l’acquisto di veicoli elettrici (nel 2018: 87 mila euro)».
A cui si aggiungono 806.546 euro di contributi per l’installazione di 777 sistemi di ricarica (nel 2018: 75.449 euro per 77 dispositivi).
Dal 1 marzo sono in vigore tariffe più vantaggiose da 0,35 euro a 0,55 per la ricarica fast
Nel comunicato della Provincia c’è spazio e si parla delle nuove tariffe di ricarica. Buone notizie. «Dal 1° marzo i clienti Alperia potranno ricaricare in Alto Adige, sulla rete Neogy, a un prezzo speciale di 0,35 euro per chilowattora (kWh) con la tariffa EasyCharge Plus».
Tariffa ridotta anche per i non clienti. «La tariffa è di 0,45 euro/kWh o 0,55 euro/kWh per la ricarica rapida. Considerando che il prezzo per kilowattora nelle stazioni pubbliche di ricarica rapida in Italia e in Europa è compreso tra 0,60 e 0,90 euro, si tratta di un considerevole risparmio». Parole del direttore generale di Alperia, Luis Amort.
Anche i clienti dell’Azienda Publiservizi di Brunico e dell’Azienda servizi municipalizzati di Bressanone beneficeranno dell’offerta. Valida in una prima fase fino alla fine di febbraio 2026.
Troppe emissioni, il presidente della Provincia Kompatscher vuole ampliare la mobilità pubblica ed elettrica a Bolzano
Hanno fatto i compiti i politici di Bolzano. Si parte, infatti, dai dati. «Il settore mobilità attualmente è responsabile del 44% delle emissioni di gas serra altoatesine», ha sottolineato il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher.
Viste le percentuali. «Il Piano Clima Alto Adige 2040 mira a ridurre il traffico di veicoli con motore a combustione del 40%, aumentando la percentuale di veicoli elettrici. Parimenti – aggiunge Kompatscher – stiamo lavorando per aumentare il numero di chilometri percorsi con mezzi pubblici del 70% entro il 2030. Infine, stiamo studiando l’uso delle tecnologie a idrogeno per applicazioni specifiche».
L’assessore provinciale alla Mobilità, Daniel Alfreider: «Ciò che vogliamo raggiungere sono meno spostamenti in auto e più spostamenti con i mezzi pubblici, vogliamo migliorare ulteriormente la rete dei mezzi e renderli di facile utilizzo attraverso i centri mobilità».
Il direttore del Dipartimento Mobilità e Infrastrutture, Martin Vallazza è convinto che la Provincia sia apripista nazionale. «Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo potenziare in modo mirato gli incentivi per la mobilità elettrica, crearne per il passaggio ai mezzi elettrici mediante tariffe favorevoli e ampliare ulteriormente le infrastrutture di ricarica».
A Bolzano obiettivo ricarica diffusa: 1000 colonnine entro la fine del 2026
Il terzo obiettivo – dopo incentivi e tariffe agevolate per la ricarica – riguarda l’infrastruttura elettrica: «Entro la fine del 2026, in Alto Adige dovrebbero esserci 1000 punti di ricarica e se ne prevede almeno uno in ognuno dei 116 Comuni del territorio».
Il direttore generale direttore generale di Alperia, Luis Amort Amort spiega: «Attualmente sono 339 le colonnine pubbliche installate da Neogy in provincia o previste per la prima metà del 2025. A queste si aggiungeranno, entro giugno 2026, 116 installazioni finanziate tramite il fondo Pnrr2».
Investire in comunicazione e formazione per far crescere la mobilità elettrica, fotovoltaico per le imprese
Oltre agli investimenti materiali bisogna investire in informazione e sensibilizzazione. Lo sottolinea Verena Schnitzer, green mobility project manager di Sta – Strutture Trasporto Alto Adige SpA. «Chi ha già avuto a che fare con i veicoli elettrici è più propenso a sceglierli. Iniziative come l’E-Drive Day al Safety Park affrontano proprio questo tema».
E gli incentivi? Fino a 4.000 euro per l’auto, più 1.000 per l’installazione di una stazione di ricarica domestica. Al contrario a Trento, inspiegabilmente, si è fatta marcia indietro.
Non è finita qui. La crescente domanda di energia rinnovabile per i veicoli elettrici deve essere soddisfatta. La Provincia sta quindi continuando a sostenere gli impianti fotovoltaici per le piccole imprese.
Con i contributi introdotti nel 2023 sono stati installati oltre 45 megawatt di capacità fotovoltaica aggiuntiva, secondo il Dipartimento dell’assessore provinciale Peter Brunner.
Nel 2025 si registrano già 60 domande di contributo ricevute, nel solo mese di gennaio.
La ricetta pubblica con il mix di interventi costanti nel tempo dovrebbe essere una lezione per l’Italia. Dove ogni Governo ha cambiato gli incentivi per le auto e gestito in modo assurdo quelli per le colonnine. Senza dimenticare l’informazione carente.
Ancora non si sa, per esempio, se i fondi residui per incentivare le wallbox domestiche saranno riassegnati (a distanza di mesi dalla chiusura del bando). Sulle auto c’è il nulla.
Per la nautica siamo al ridicolo e alla beffa. La legge è stata approvata nel 2022 e non si sa ancora – gli uffici stampa neanche rispondono – quando e se ci saranno i bandi. Quel 4,16% che ci rende ultimi in Europa è il frutto di una politica e una burocrazia a volte incompetente e che spesso rema contro.
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