Alia Multiutility a caccia di soldi: 765 milioni dalle banche, 200 milioni di prestito obbligazionario

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In mancanza dello sbarco in Borsa, avversato da una parte dei soci (e da una parte del Pd, il partito cui appartengono gran parte dei sindaci-azionisti), la società pubblica Alia Multiutility si indebita sul mercato dei capitali attraverso un finanziamento di 965 milioni di euro, in parte (circa 300 milioni) destinato a rifinanziare il debito esistente di Alia (rifiuti) e della controllata Estra (gas), per il resto a sostenere il piano di investimenti del gruppo che gestisce rifiuti, acqua e gas di una parte della Toscana centrale.

Indebitamento a 672 milioni di euro: serviva intervento

Nel bilancio 2023 di Alia Multiutility (l’ultimo approvato), chiuso con ricavi a 1.086 milioni di euro e ebitda di 137,4 milioni, l’indebitamento finanziario netto era di 672,4 milioni di euro, in aumento di 507,6 milioni rispetto all’anno precedente. Di questi – aveva spiegato il Gruppo – 447,3 milioni sono relativi al consolidamento del Gruppo Estra e 60,3 milioni di euro sono conseguenti alla crescita degli investimenti e al maggiore assorbimento di circolante del settore ambiente. La scelta di ricorrere alle banche e ad altri soggetti finanziari è stata quasi obbligata, di fronte a una situazione di forte indebitamento. L’operazione si è conclusa “con successo”, secondo quanto afferma un comunicato indicando un finanziamento bancario multilinea a medio-lungo termine di 765 milioni di euro e un prestito obbligazionario di 200 milioni di euro.

Mps, Bnl, Cdp, Intesa Sanpaolo, UniCredit e Crédit Agricole in pista

Il finanziamento bancario, parzialmente assistito da garanzia Sace e strutturato in tre linee con durata massima di cinque anni, è stato messo a disposizione da un pool di banche che include Monte dei Paschi di Siena, Bnl e Bnp Paribas, Cassa Depositi e Prestiti, Intesa Sanpaolo (Divisione IMI CIB) eUniCredit, che hanno agito come global coordinators e bookrunners, e da Crédit Agricole Corporate and Investment Bank e Crédit Agricole Italia spa in qualità di bookrunner, col supporto di Agenia per gli aspetti tecnico-industriali. Il prestito obbligazionario, con durata decennale, è stato interamente sottoscritto da Pgim Private Capital, divisione di The Prudential Insurance Company of America. 

Tasso di interesse vincolato al merito di credito

“Si tratta di un passo fondamentale per consolidare la crescita di Alia Multiutility e rafforzare il processo di aggregazione alla base del progetto multiutility – afferma l’azienda – che si fonda sullo sviluppo dei tre pilastri della transizione verso un’economia circolare: gestione della risorsa idrica, energia e ambiente”. Il finanziamento prevede un meccanismo che vincola il tasso di interesse al merito di credito e, a seguito dell’attivazione di un’opzione sustainability-linked, al conseguimento di obiettivi Esg. Adesso si tratterà di vedere se e come gli interessi da pagare sul finanziamento avranno effetto sui conti di Alia, e dunque sulle tariffe.

“Passaggio strategico per accelerare il piano industriale”

“Questo finanziamento rappresenta un passaggio strategico fondamentale per Alia Multiutility – afferma l’amministratore delegato Alberto Irace – e permetterà l’accelerazione del piano industriale, che ha tra gli obiettivi principali il rafforzamento delle infrastrutture e una maggiore efficienza operativa dei servizi ai cittadini del Centro Italia. L’obiettivo è migliorare la qualità del servizio e contenere le tariffe, riducendo la dipendenza da impianti terzi. Il supporto e la fiducia concessi da primari istituti finanziari italiani e internazionali confermano la solidità della visione industriale del progetto”.

Alia Multiutility ha un fatturato consolidato 2024 di 1,9 miliardi di euro e stima 400 milioni di ebitda

Oggi Alia Multiutility detiene circa il 40% di Estra (di cui ha il controllo dal 1 luglio 2023 grazie al patto di sindacato stretto con Coingas Arezzo), il 58% di Publiacqua, il 19% di Acque spa e il 31% di Toscana Energia. Secondo quanto affermato in una nota, il gruppo ha chiuso il 2024 con 1,9 miliardi di fatturato consolidato, oltre 400 milioni di ebitda e 3.600 dipendenti. I litigi che hanno portato alle dimissioni di Irace da direttore generale di Estra sembrano superati, anche se il conferimento delle quote di Coingas Arezzo e/o di Intesa Siena in Estra non è mai avvenuto.

 





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