La Maremma è al 9° posto in Italia per imprese gestite da donne: “Ma le difficoltà sono ancora troppe”

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Grosseto si piazza al nono posto in Italia per numero di attività gestite da donne, il 28% del totale. Ma le difficoltà che le imprenditrici si ritrovano ad affrontare restano ancora tante. È quanto emerso dall’incontro pubblico organizzato da Impresa donna di Confesercenti.

«Negli ultimi anni l’imprenditoria femminile ha rilevato crescita – afferma Ambra Passaro, presidente provinciale Impresa donna Confesercenti –. Nonostante questo le donne si trovano ancora ad affrontare numerose difficoltà. La provincia ha il 28% delle attività gestite da donne. Grosseto si trova al nono posto in Italia. Il punto su cui riflettere è però che molte donne scelgono di fare le imprenditrici non solo per vocazione, ma come alternativa alla disoccupazione che è 16 punti inferiore rispetto a quella maschile (61,4% contro 77,3%). Purtroppo queste imprese femminili sono spesso di dimensioni ridottissime, con bassa specializzazione e risorse limitate per formazione e innovazione. C’è anche da sottolineare la difficoltà di accesso al credito che per le donne è ancora più evidente».

La presidente nazionale di Impresa donna Barbara Quaresmini ha ribadito la necessità di dare valore e forza alla donna nel mondo del lavoro e ricordato l’aiuto per l’accesso al credito fornito da Confesercenti. «Sappiamo quanto l’indipendenza economica sia importante per la crescita sociale di una donna».

L’imprenditrice Antonella Mansi, intervistata dalla giornalista Barbara Farnetani, ha parlato del proprio lavoro: «Non ho mai percepito il mio essere donna come un limite nel mio percorso professionale; anche i miei colleghi se lo sono scordati da un pezzo nonostante mi trovi ad operare in un ambiente “muscolare”. Nel mio ramo di azienda (commerciale, spedizioni, logistica) siamo quasi tutte donne e alle mie collaboratrici concedo maggior flessibilità, perché capisco le difficoltà a conciliare i carichi del lavoro e familiare. Se dovessi dare un consiglio alle ragazze direi loro di non avere paura di essere autonome. Studiare perché l’autonomia finanziaria è il passaporto per la libertà».

Il prefetto di Grosseto Paola Berardino ha portato il proprio saluto ricordando come quella di Grosseto sia una delle prime Prefetture ad aver avuto una donna a capo e ha parlato di violenza economica «che è spesso subdola e sottovalutata».

Il direttore provinciale Confesercenti Andrea Biondi ha parlato del tasso di occupazione femminile in Maremma che rispetto alla media italiana ha una performance migliore «ma siamo comunque – ha dichiarato – sotto la media Toscana. Una lieve flessione rispetto al 2019». Se da un punto di vista delle imprese attive questa è una provincia dinamica, «la performance delle imprese femminili non è altrettanto positiva, e il settore è anzi in regressione. Per quanto riguarda i settori di commercio, turismo e servizi siamo al di sotto della media nazionale e al pari di quella Toscana. Molte di queste imprese sono tra l’altro straniere, cosa che ci porta a chiederci quante sapranno resistere alle difficoltà? In calo anche le imprese femminili giovanili».

La consulente finanziaria Naomi Balsamo ha illustrato gli strumenti di pianificazione degli investimenti: «Le donne lavorano meno, hanno stipendi più bassi e, avendo meno contributi, guadagnano meno di pensione aggravando una situazione economica spesso già precaria».

«i numeri del centro studi della Camera di commercio ci devono far riflettere – ha detto il presidente della Camera di commercio Riccardo Breda – anche se l’impresa femminile è molto presente ha una dimensione molto fragile. I settori più rappresentati sono quello agricolo, i servizi e per il 17% il commercio. Ma sono spesso fragili. Nel settore primario sono femminili perché fa comodo: in passato l’impresa femminile in agricoltura aveva più aiuti, e così in molti hanno passato la titolarità alla moglie, ma spesso è solo di facciata, poi magari a lavorare è il marito o l’intera famiglia. Penso che si debba conciliare maggiormente la vita con il suo carico e il lavoro. Serve una spinta maggiore per dare la possibilità alle donne di fare impresa. E le associazioni possono fare molto in questo campo».

Emanuele Schioppa ha parlato del Progetto Donna che sostiene psicologicamente le donne in difficoltà e infine è intervenuta Sabrina Gaglianone, presidente del centro antiviolenza Olympia De Gouges a cui sono destinate le offerte fatte in cambio delle opere d’arte donate da cinque artisti maremmani, opere che sono state in mostra durante la mattinata dell’incontro. 



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