sempre più laureate e meridionali scelgono di mettersi in proprio

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Roma, 10 marzo 2025 – Pur avendo il triste primato del più basso dato occupazionale d’Europa, le italiane dimostrano di avere un piglio imprenditoriale senza pari nel Vecchio Continente, superando nella speciale classifica la Francia. I dati, raccolti da Confartigianato Imprese, parlano di 1,6 milioni di donne che hanno una propria attività, contro l’1,4 milioni di donne francesi.

L’identikit dell’imprenditrice italiana

Le italiane a capo di un’attività hanno un’età media di 49 anni, non hanno dipendenti e hanno un’istruzione superiore rispetto a quella degli imprenditori. Dai dati Istat risulta che nonostante il periodo storico complesso, sono sempre di più le donne che hanno deciso di mettersi in proprio, con una età media più bassa di 3 anni rispetto agli uomini. Nel 65% dei casi non hanno dipendenti, e il 35% ha almeno una laurea. Dai dati di Unioncamere, invece, emerge che la loro collocazione geografica prevalente è il Sud, e che il tasso di successo a 5 anni dall’apertura della partita Iva è del 67,6% contro il 73,3% degli uomini.

L’importanza della formazione

Sono poche le statistiche ufficiali delle donne che decidono di fare impresa. Una di queste è presente nell’incubatore di startup “Startup Geeks”, dove emerge che il 30% di chi ha un’idea di business ha almeno una donna tra le fondatrici, un dato in crescita ma che merita attenzione per essere migliorato. La formazione è un elemento chiave per le donne che fanno impresa perché fornisce competenze strategiche, rafforza la fiducia e aiuta a superare le barriere di genere. Acquisire conoscenze in business, finanza e leadership permette di prendere decisioni più consapevoli e migliorare l’accesso ai finanziamenti, spesso meno disponibili per le imprenditrici. Essere aggiornati su tecnologie e strategie di crescita favorisce l’innovazione e la competitività, mentre costruire un network di investitori apre nuove opportunità. In un mercato complesso, saper gestire rischi e imprevisti è essenziale e investire nella propria formazione può fare la differenza tra un’idea e un’impresa di successo.

Gli incentivi più usati dalle donne

Lo strumento più usato per agevolarsi nello svolgimento della professione, è il Fondo Impresa Femminile, un’iniziativa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che mira a incentivare la partecipazione delle donne al mondo imprenditoriale attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Le risorse sono destinate a finanziare programmi di investimento nei settori dell’industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, servizi, commercio e turismo. Le agevolazioni coprono una percentuale delle spese ammissibili, variabile in base all’anzianità dell’impresa e all’entità del progetto. Inoltre, è stata istituita una Sezione Speciale “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità” del Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese, per facilitare l’accesso al credito delle imprese femminili. Questo strumento consente alle imprenditrici di ottenere finanziamenti senza la necessità di garanzie aggiuntive sugli importi garantiti dal Fondo. La dotazione complessiva della sezione è di 38 milioni di euro, con una quota del 50% riservata alle startup femminili. Nel 2022 sono state 13mila le donne a fare richiesta di accesso ai Fondi per l’imprenditoria femminile.



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