Politica di coesione Ue, verso nuove priorità strategiche

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La Commissione Europea ha annunciato, lo scorso 1° aprile, una revisione della politica di coesione dell’Unione Europea, con l’obiettivo di renderla più efficace e competitiva. L’iniziativa mira a incoraggiare gli Stati membri e le regioni a riallocare parte dei fondi di coesione 2021-2027 verso nuove priorità strategiche, mantenendo il focus sulla riduzione delle disparità economiche, sociali e territoriali.

La revisione intermedia in corso consentirà l’implementazione di una politica di coesione “modernizzata” che possa meglio adattarsi e rispondere alle esigenze emergenti del continente.

Per fronteggiare questa sfida, la Commissione ha concentrato questa riforma su diversi aspetti chiave:

  1. Rafforzare la competitività dell’Europa e colmare il divario in materia di innovazione: attraverso il sostegno alle imprese a prescindere dalle dimensioni, nel guidare la ricerca, l’innovazione, il trasferimento di conoscenze e tecnologie. La Commissione propone in tal senso di estendere il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) alle grandi imprese in settori critico-strategici, come la difesa, le tecnologie avanzate e la decarbonizzazione. Inoltre, invita gli Stati membri ad aumentare gli investimenti nelle tecnologie strategiche attraverso la piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa, per rafforzare l’innovazione e la competitività dell’industria europea.
  2. Sostenere l’industria della difesa e le regioni frontaliere orientali: i finanziamenti della politica di coesione potranno essere utilizzati per sviluppare infrastrutture resilienti e migliorare la mobilità militare, nonché per rafforzare le capacità produttive delle piccole e grandi imprese nel settore della difesa anche a livello regionale. I programmi di coesione nelle regioni di confine orientali, fortemente colpite dalla guerra in Ucraina, riceveranno un prefinanziamento preferenziale se destineranno una percentuale dei fondi complessivi alle nuove priorità strategiche.
  3. Garantire alloggi più accessibili: in linea con gli orientamenti politici della Commissione Europea per il periodo 2024-2029, per affrontare la crisi abitativa, la Commissione propone di raddoppiare i finanziamenti destinati agli alloggi a prezzi accessibili. Sarà inoltre introdotto un nuovo strumento finanziario in collaborazione con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), attraverso il quale gli Stati potranno anche mobilitare finanziamenti pubblici e privati, combinando risorse della politica di coesione con quelle di istituzioni finanziarie internazionali e banche nazionali di promozione e commerciali.
  4. Resilienza idrica e transizione energetica: gli Stati membri potranno aumentare gli investimenti nella resilienza idrica, inclusa la digitalizzazione delle infrastrutture idriche e la mitigazione degli effetti di siccità e desertificazione. Parallelamente, i fondi di coesione sosterranno lo sviluppo di interconnettori energetici, infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica sostenibile e progetti di decarbonizzazione.

Anche il Consiglio si era precedentemente espresso sulla questione, approvando delle conclusioni che stabiliscono la sua posizione sugli aspetti chiave della politica di coesione e sul suo futuro. Queste, hanno rappresentato la base per le discussioni della Commissione e saranno d’ispirazione per il lavoro della Commissione stessa sul quadro legislativo post-2027. Le conclusioni ricordano che l’obiettivo della coesione economica, sociale e territoriale è al centro del progetto europeo e che le politiche e le azioni dell’UE dovrebbero contribuire al raggiungimento di tale obiettivo, con il coinvolgimento attivo delle autorità nazionali, regionali e locali e delle parti interessate. Il Consiglio sottolinea inoltre l’importanza di promuovere chiare complementarità e sinergie tra le politiche dell’UE e di evitare sovrapposizioni tra diversi strumenti. Invita, pertanto, la Commissione a sviluppare ulteriormente e semplificare i sistemi consolidati di monitoraggio e valutazione, al fine di valutare in che modo gli investimenti e le riforme conseguono obiettivi strategici, rafforzare gli strumenti volti a esaminare gli impatti potenziali e reali degli interventi politici, nonché a integrare ulteriormente le valutazioni di impatto territoriale nella preparazione e valutazione delle politiche.

Le proposte di modifica saranno discusse dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, con l’obiettivo di completare la riprogrammazione nel 2025, consentendo l’attuazione dei nuovi programmi all’inizio del 2026.

Raffaele Fitto, Vicepresidente esecutivo per la Coesione e le riforme, ha dichiarato in Commissione: “Con la proposta odierna rendiamo la politica di coesione più chiara, mirata ed efficace, allineandola alle sfide dell’UE. Dobbiamo agire con urgenza per rafforzare la competitività, accelerare la transizione energetica, rafforzare la difesa, garantire alloggi a prezzi accessibili e migliorare la resilienza idrica. Per raggiungere questo obiettivo, stiamo riducendo la burocrazia, ottimizzando le condizioni di finanziamento e ampliando le opportunità di investimento. Lavoreremo insieme per ridisegnare i programmi, offrendo benefici tangibili ai cittadini europei e sbloccando il potenziale di ogni territorio.”

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