arriva la fattura elettronica europea

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Dal 1° luglio 2030, l’Unione Europea si prepara a una vera e propria rivoluzione fiscale con l’implementazione della Direttiva UE 2025/516, parte del fondamentale pacchetto VIDA (VAT in the Digital Age).  Uno dei pilastri della riforma è l’introduzione della fattura elettronica europea obbligatoria per tutte le transazioni intra-comunitarie. Le operazioni B2B tra soggetti appartenenti all’UE saranno automaticamente registrate e validate attraverso un sistema centralizzato.

Questo sistema trasmetterà i dati inizialmente alle autorità fiscali nazionali, per poi convogliarli al VIES centrale. Grazie a questo meccanismo, si prevede una drastica riduzione delle frodi fiscali e un miglioramento della trasparenza nei rapporti commerciali.

La fattura elettronica europea rappresenta un cambiamento che segna un passaggio cruciale verso la digitalizzazione fiscale, trasformando radicalmente il modo in cui l’IVA Unione Europea viene gestita e monitorata.

Fattura elettronica europea: una novità che semplifica la vita

Dal punto di vista tecnico e l’arrivo della fattura elettronica europea, le nuove Digital Reporting Requirements (DRR) introdurranno formati come UBL e CII, che sostituiranno l’XML utilizzato attualmente in alcuni Paesi, come l’Italia.

Inoltre, il sistema semplificherà notevolmente la vita delle imprese con l’implementazione della “Single VAT Registration”. Questo significa che le aziende operanti in più Stati membri non dovranno più affrontare l’onere di registrazioni multiple, risparmiando tempo e risorse preziose.

Un’altra novità riguarda i tradizionali modelli INTRA, utilizzati per documentare le transazioni intra-UE. Sebbene questi perderanno la loro funzione fiscale, continueranno a essere rilevanti per scopi statistici. Le nuova fattura elettronica europea, tuttavia, richiederà informazioni aggiuntive, come le coordinate bancarie degli operatori, offrendo un controllo integrato non solo sulle transazioni commerciali ma anche sui flussi finanziari associati.

Per quanto concerne la conservazione dei dati, il nuovo sistema garantirà che le informazioni trasmesse al VIES centrale siano mantenute per un massimo di cinque anni, in linea con i tempi previsti per gli accertamenti fiscali. Questo limite temporale rappresenta un equilibrio tra esigenze di controllo e rispetto della privacy.

Obiettivo: snellire gli adempimenti burocratici

Oltre a migliorare la trasparenza, l’arrovivo della fattura elettronica europea mira a semplificare gli adempimenti burocratici per le imprese. L’obiettivo è anche quello di potenziare i controlli anti-frode, creando un ecosistema fiscale più sicuro e affidabile per tutti gli attori coinvolti. Con il debutto previsto nel 2030, questa riforma si propone di rappresentare un passo avanti decisivo verso un’Unione Europea più integrata e digitalizzata.

In conclusione, l’implementazione del pacchetto VIDA rappresenta una pietra miliare per il futuro fiscale dell’UE. Grazie alla fatturazione elettronica obbligatoria e alla Single VAT Registration, le imprese potranno operare in un contesto più semplice e trasparente. Al contempo, l’abolizione dei modelli INTRA per fini fiscali e l’introduzione di nuovi requisiti di reporting digitale promettono di rendere il sistema fiscale europeo più efficiente e sicuro. Questa trasformazione non è solo una necessità tecnica, ma un’opportunità per ridefinire le basi della cooperazione economica tra gli Stati membri.



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