Dazi, in Italia frenano gli investimenti delle aziende e le operazioni di m&a. Ecco l’effetto delle tariffe di Trump

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Ultim’ora news ore 14


Meno acquisizioni e investimenti, più attenzione alla diversificazione. Così le aziende italiane hanno reagito allo shock dei dazi annunciati il mese scorso dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo rileva la prima edizione dell’EY Parthenon Bulletin, il nuovo progetto trimestrale della società di consulenza.

Investimenti rimandati

Il 58% delle imprese italiane ha scelto di posticipare alcuni investimenti strategici a causa dei dazi, secondo EY. Quattro aziende su dieci, ad esempio, stanno riconsiderando l’intensità delle spese previste per l’intelligenza artificiale. In più, il 54% della società sta riposizionando le risorse a livello geografico e diversificando i mercati per cercare di ridurre il più possibile i danni delle tariffe. «Nonostante il momento di incertezza che caratterizza i mercati nazionali e internazionali, le aziende italiane stanno già adottando misure per mitigare l’impatto delle nuove regole», sottolinea Marco Daviddi, managing partner di EY Parthenon in Italia.

M&a al palo

Il clima di instabilità generato dalla guerra commerciale, innescata dagli Stati Uniti, ha frenato anche le acquisizioni. Nei primi quattro mesi dell’anno in Italia sono state annunciate 390 operazioni di m&a dal valore complessivo di circa 9 miliardi di euro. Numeri che corrispondono a una contrazione del 16% del numero dei deal e del 70% dei volumi – dovuta a un crollo dei deal di grandi dimensioni – rispetto allo stesso periodo del 2024.

Anche l’attività dei fondi di private equity ha subito un ridimensionamento con 150 operazioni di buy-out effettuate rispetto alle 208 di un anno fa e valore più che dimezzato (4,5 miliardi in confronto ai 10,1 miliardi del primo quadrimestre 2024). Tuttavia, secondo Daviddi le prospettive non sono così fosche: «Nonostante un inizio d’anno difficile in ambito m&a, si stanno gettando le basi per operazioni capaci di ridisegnare alcuni settori chiave come quello finanziario, del fashion e industriale», sostiene l’esperto. «La liquidità nel sistema rimane elevata e i fondi giocheranno un ruolo significativo».(riproduzione riservata)



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