Finanziamenti a fondo perduto, la Puglia corre: +50% di domande nel 2025 in sanità, agricoltura e digitale

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BARI – Mentre l’economia globale affronta nuove incognite, le imprese pugliesi rispondono con pragmatismo e visione: puntano sui bandi a fondo perduto, investono in digitalizzazione e rilancio industriale. Nei primi 3 mesi del 2025, le richieste di finanziamento nella regione sono aumentate del 50%, segnando un record che conferma la crescente attenzione verso strumenti di sostegno pubblico e trasformazione tecnologica.

A tracciare il quadro è il team di Progetto Impresa, società barese specializzata in finanza agevolata, oggi tra le 1000 aziende europee a più alta crescita secondo il Financial Times. Solo da marzo, in Puglia sono stati presentati 22 Contratti di Programma, 155 progetti PIA, 331 MiniPIA e 667 domande per il bando “Trasformazioni”. Dati che fotografano un sistema imprenditoriale dinamico e pronto a innovare, malgrado il contesto internazionale penalizzi export e margini operativi.

«In un momento segnato dall’aumento dei costi e dall’incertezza, i PIA e i MiniPIA si confermano strumenti vitali per dare ossigeno all’industria», spiega Sebastiano Gadaleta, fondatore e direttore generale di Progetto Impresa. «Parliamo di bandi regionali che finanziano non solo macchinari e impianti, ma anche progetti 4.0, ricerca, formazione, internazionalizzazione e uso dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi».

Questi incentivi, alimentati da fondi europei, hanno già permesso negli ultimi anni la creazione di 2.900 nuovi posti di lavoro. Secondo Gadaleta, però, per intercettare con successo le opportunità, le imprese devono affidarsi a consulenze qualificate e a innovation manager certificati, in grado di tradurre l’accesso ai fondi in trasformazione concreta.

Nel solco delle attuali politiche industriali, Progetto Impresa individua 5 settori strategici dove si concentreranno le principali opportunità nei prossimi anni:

  • Sanità privata e ambulatoriale: spazio a telemedicina, gestione digitale delle prenotazioni, cloud per i dati clinici e intelligenza artificiale per la diagnosi. Tecnologie che migliorano i servizi e tagliano i costi.
  • Agricoltura 4.0: sensori, droni, irrigazione smart e tracciabilità digitale stanno rivoluzionando le aziende agricole pugliesi, in cerca di efficienza e resilienza.
  • Edilizia sostenibile: tra materiali a basso impatto, certificazioni energetiche e cantieri intelligenti, il settore edile si ristruttura nel segno dell’Agenda 2030.
  • Industria manifatturiera: automazione dei processi, manutenzione predittiva, big data per la supply chain. Le aziende che puntano su questi strumenti guadagnano competitività sui mercati.
  • Retail e commercio: il negozio fisico diventa digitale con POS evoluti, CRM intelligenti, e-commerce integrati e strategie omnicanale per fidelizzare e crescere.

«La Puglia è oggi un laboratorio avanzato di politiche per l’innovazione – conclude Gadaleta – ma questo modello va replicato anche a livello nazionale. Solo così potremo rispondere alle sfide della transizione digitale e della sostenibilità in modo efficace e duraturo».

Da qui al 2027, anno di chiusura dell’attuale bilancio europeo, il flusso di fondi pubblici resterà intenso. Ma a farne la differenza sarà, come sempre, la capacità delle imprese di leggere il contesto e attivarsi con visione e competenze.





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