730 precompilato, invio da oggi 15 maggio. Come verificare detrazioni, affitti, spese mediche e scuola e come modificare le voci?

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Consegnata senza modifiche esonera dalla conservazione della documentazione sui bonus comunicati dai soggetti terzi. Chi, invece, interviene e modifica la dichiarazione è tenuto a conservare i documenti per tutti gli oneri oggetto di modifica

Il 15 maggio è la prima data utile per l’accettazione, la modifica e l’invio del 730. Il proprio modello è accessibile dal sito dell’Agenzia delle Entrate già dal 30 aprile scorso e per accedervi serve lo Spid, la Carta d’identità elettronica o la Carta nazionale dei servizi.

Leggi anche: «Ecco su quale Intelligenza artificiale deve puntare l’Italia». Le parole di Alec Ross che striglia l’UE sull’AI Act: «376 pagine di stupidaggini»

Chi deve obbligatoriamente compilare il 730?

Alcuni contribuenti, però, devono compilare obbligatoriamente il modello Redditi PF, e sono: 
1) i titolari di partita Iva che esercitano attività artistiche o professionali, anche in forma associata, o rientranti nel regime degli ex «minimi» o dei forfettari; 
2) chi ha redditi d’impresa o di partecipazione in società di persone; 
3) i contribuenti non residenti in Italia nel 2024 e/o nel 2025; 
4) i contribuenti, come i venditori porta a porta, che devono presentare anche una tra le dichiarazioni Iva e 770; 
5) i titolari di alcune tipologie di redditi «diversi» (cessione di aziende); 
6) gli eredi se la persona deceduta era tenuta a presentare il modello Redditi PF.

Cosa cambia nel 2025?

Il governo Meloni ha messo mano alle detrazioni. Fermi restando gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 75mila euro, gli oneri e le spese sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato con un coefficiente che è proporzionato al numero di figli presenti nel nucleo familiare del contribuente, secondo questo schema:
a) 14mila euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75 mila euro e non superiore a 100 mila euro;
b) 8mila euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100 mila euro;
Il coefficiente da utilizzare è pari a:
a) 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli;
b) 0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio;
c) 0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli;
d) 1, se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli: o almeno un figlio con disabilità accertata.
Sono esclusi dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese, effettuato ai fini dell’applicazione del limite, i seguenti oneri e le seguenti spese:
a) le spese sanitarie;
b) le somme investite nelle start-up innovative;
c) le somme investite nelle piccole e medie imprese innovative. 
Per i redditi superiori a 120mila euro, le nuove regole sulle detrazioni si sommano alla riduzione progressiva delle detrazioni, che azzera le detrazioni oltre i 240mila. In questi casi, il contribuente deve prima verificare che le spese non superino il massimale e poi applicare la riduzione in funzione del reddito.
A partire dal 2025, viene meno la franchigia di 260 euro prevista per le detrazioni Irpef dei contribuenti con redditi superiori a 50mila euro. Nonostante alcuni tagli in senso restrittivo operati dal governo Meloni, le spese mediche continuano a essere detraibili.
Se ci fossero degli errori, alcune spese mediche non fossero state conteggiate correttamente o fossero del tutto assenti, bisogna modificare manualmente l’ammontare. Solo in questo caso, però, il Fisco potrebbe fare dei controlli sulla documentazione relativa alle correzioni.

Che cosa è detraibile?

Tra le spese detraibili nel 730 ci sono quelle relative alla scuola, assicurazioni, uscite didattiche e mensa. Nell’ultimo caso, se il servizio è gestito da una società esterna alla scuola, il dato non è caricato e, dunque, bisogna aggiungerlo manualmente. 
Inoltre, non sempre i dati comunicati dalle scuole scendono nel dettaglio delle spese e, dunque, potrebbero essere reperibili solo nel foglio informativo in coda alla precompilata. Per avere diritto alla detrazione, dunque, bisogna integrare la documentazione. I rimborsi ricevuti dalle casse sanitarie compaiono nella dichiarazione come redditi a tassazione separata nel rigo M3 del nuovo quadro M. Per controllare è bene scaricare dal sito della cassa il prospetto dei rimborsi per il 2024.

Per quanto riguarda gli affitti, da quest’anno c’è l’obbligo di indicare il codice Cin assegnato per le locazioni brevi.  In particolare, questi redditi sono assoggettati a imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca con aliquota al 26% nel caso di opzione per tale tipo di regime. L’aliquota è ridotta al 21% per i redditi da locazione breve relativi ad una unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi.

La precompilata consegnata senza modifiche esonera dalla conservazione della documentazione sui bonus comunicati dai soggetti terzi. Chi, invece, interviene e modifica la dichiarazione è tenuto a conservare i documenti per tutti gli oneri oggetto di modifica. La documentazione va conservata fino al 31 dicembre del quinto anno successivo alla dichiarazione.





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