“Chiediamo all’Europa di aprire ai carburanti alternativi”

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“Continuiamo a ritenere sbagliato perseguire unicamente la transizione verso l’elettrico, le cui filiere sono controllate in gran parte dalla Cina”. Giorgia Meloni ribadisce la posizione del Governo sul passaggio ai veicoli a zero emissioni in Europa nel 2035.

Teatro della dichiarazione è Palazzo Montecitorio, dove la presidente del Consiglio risponde alle interrogazioni dei deputati Barelli (Forza Italia) e Richetti (Azione) sulle prossime mosse dell’Esecutivo nel settore delle quattro ruote.

La promessa è di promuovere l’utilizzo dei motori a combustione in Ue anche dopo la metà del prossimo decennio, attraverso l’uso di e-fuel e bio-fuel.

Aprire ai carburanti alternativi

“Abbiamo ottenuto l’anticipo alla seconda parte del 2025 della revisione del regolamento sui veicoli leggeri. In quella sede punteremo a riaffermare il principio di neutralità tecnologica, aprendo a tutti i carburanti alternativi”.




Perché lo stop agli incentivi

Il Question Tim alla Camera diventa anche occasione per giustificare la cancellazione degli incentivi auto in favore degli automobilisti, prevista dall’ultima legge di Bilancio, che ha confermato solo il sostegno alle imprese.

“Ci sono state critiche sulla rimodulazione del fondo automotive, ma ricordiamo che quelle risorse non favorivano gli investimenti, perché erano rivolte al sostegno all’acquisto di vetture attraverso l’Ecobonus. Dobbiamo però sapere che solo una piccola parte di questi acquisti andava ad auto prodotte in Italia. È la ragione per cui abbiamo rimodulato le risorse facendo attenzione all’indotto.

Abbiamo anche dialogato con Stellantis, che si è impegnata a mantenere in attività i suoi siti produttivi a tutela dell’occupazione e ad effettuare investimenti annui pari a 2 miliardi e acquisti da fornitori italiani per 6 miliardi fino al 2030”.

Stellantis cambia i piani

L’uscita della presidente arriva subito dopo che Jean-Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis, annuncia una revisione del Piano Italia, il programma di rilancio dell’azienda citato proprio da Meloni e presentato a dicembre al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).



Jean-Philippe Imparato (Stellantis) all’Automotive Dealer Day 2025 di Verona

Foto di: Motor1.com

Le novità “non saranno in difesa”, specifica il manager italo-francese, ma punteranno su “motori giusti, soprattutto ibridi e range extender”. Imparato si rivolge poi all’Europa, chiedendo di lavorare sui costi di regolamentazione, che “sono più importanti del costo del lavoro, e su quelli dell’energia, altro punto cruciale”.

La sua proposta è una politica di rottamazione europea che aggiorni il parco circolante da 256 milioni di vetture, metà delle quali con oltre 10 anni di vita, promuovendo l’ibrido e abbattendo così le emissioni.

Capitolo dazi

Ma l’automobile era stata protagonista della politica anche in mattinata, quando il ministro Adolfo Urso (Mimit) aveva tenuto un’informativa al Senato sugli effetti dei dazi americani sull’industria italiana.

Le tasse “non avranno impatto sulla vendita di auto esportate dall’Italia, che sono sostanzialmente di alta gamma, di lusso e di conseguenza poco influenzati da una dinamica del prezzo, ma avranno un impatto significativo sulla filiera dell’automotive, cioè sulla componentistica, che produce per auto di media gamma tedesche o di altre Nazioni”.



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