La Bulgaria abbandonerà i finanziamenti europei per passare al capitale privato

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Roma, 15 maggio 2025 – Negli ultimi 18 anni, la Bulgaria è stata uno dei principali beneficiari dei fondi di coesione e dei fondi strutturali dell’UE, ricevendo oltre 25 miliardi di euro per portare agli standard europei le sue strade, ferrovie, infrastrutture idriche e reti energetiche.

Tuttavia, con il ciclo di bilancio dell’UE 2021-2027 che si avvia al termine e senza alcuna garanzia di poter avere finanziamenti simili oltre il 2027, il governo di Sofia sta cercando fonti di investimento alternative.

Secondo Zhelyazkov, il governo non intende aumentare le tasse per incrementare la spesa pubblica, lasciando quindi aperte solo due opzioni principali: una diversa allocazione del gettito fiscale – opzione non gradita – oppure il ricorso al capitale privato.

Il primo ministro ha sottolineato che gli investimenti su larga scala si baseranno sempre più sul coinvolgimento di capitali privati nei prossimi 30-40 anni.

Il ministro dei Trasporti Grozdan Karadzhov sostiene da tempo lo sviluppo delle infrastrutture – comprese strade, ferrovie, servizi pubblici ed energia – attraverso partenariati pubblico-privati.

Mercoledì il Consiglio dei ministri ha incaricato ogni ministero di individuare, entro il 16 giugno, tre grandi progetti non finanziati che potrebbero essere realizzati tramite concessioni. I ministeri dovranno valutare l’idoneità di ciascun progetto utilizzando una metodologia stabilita dal Consiglio di coordinamento delle concessioni.

Questi progetti faranno parte del Piano d’azione nazionale per le concessioni statali, in linea con la politica dichiarata del governo di ampliare il ricorso ai partenariati pubblico-privati secondo quanto previsto dalla legge sulle concessioni.

Attualmente, diverse concessioni importanti sono operative negli aeroporti di Sofia, Varna e Burgas, in alcuni porti marittimi, nell’infrastruttura idrica della capitale Sofia e in una parte significativa delle attività minerarie. Il nuovo piano prevede l’estensione alle costruzioni stradali e ad altri servizi pubblici, segnando un cambiamento strategico nella politica degli investimenti pubblici della Bulgaria.



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