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Edilizia, integrazione e futuro per dodici ragazzi stranieri
In Umbria, un’iniziativa formativa nell’ambito dell’edilizia si presenta come una risposta concreta alla doppia crisi che investe la regione: il calo demografico e la carenza strutturale di manodopera. Il progetto “Costruire Insieme – Lavoro, Valori e Comunità” ha portato alla qualificazione di dodici giovani provenienti da Costa d’Avorio, Bangladesh, Benin, Burkina Faso e Camerun come operatori edili specializzati, grazie a un percorso realizzato da T2D, impresa italiana attiva nella produzione di laterizi, in collaborazione con il CESF di Perugia.
Tra i partecipanti figura Amadou, 26 anni, arrivato in Italia senza conoscere la lingua e oggi in grado di leggere un disegno tecnico e montare un ponteggio. Il progetto ha previsto un modulo intensivo di lingua e cultura italiana, curato da The Language Center di Todi, seguito da una formazione tecnica qualificata che consente ai partecipanti di entrare nel mondo del lavoro edile con competenze spendibili e aggiornate.
In un contesto in cui le aziende umbre segnalano difficoltà sempre maggiori nel reperire operai qualificati, apprendisti e tecnici, l’arrivo di nuove figure professionali formate si propone come una risposta immediata e sostenibile. L’andamento crescente del settore, favorito anche da incentivi pubblici e dalla necessità di interventi infrastrutturali, rende urgente un ricambio generazionale nei cantieri.
T2D ha scelto di non fermarsi all’assunzione, ma di seguire i giovani anche nel percorso d’inserimento lavorativo, ponendo l’accento su una visione che intreccia pragmatismo e inclusione. L’approccio, basato su regolari contratti di lavoro e accompagnamento personalizzato, è pensato per rafforzare il tessuto sociale e produttivo attraverso un’integrazione stabile e qualificata.
Il progetto proseguirà con ulteriori corsi per formare figure nei settori della termoidraulica, dell’impiantistica elettrica e della meccanica, in sinergia con il Cnos-Fap di Marsciano. L’obiettivo non è solo colmare i vuoti professionali, ma anche costruire un modello replicabile di integrazione, utile a contrastare lo spopolamento e a offrire nuove prospettive alle imprese locali.
“Costruire Insieme” assume così un valore simbolico e strategico: in un’epoca di trasformazioni economiche e sociali, l’edilizia si fa veicolo di coesione e sviluppo. L’Umbria diventa laboratorio di pratiche inclusive che possono essere adottate su scala nazionale, laddove la difficoltà nel reperire manodopera specializzata riguarda l’intero comparto edile italiano.
La formazione di questi giovani migranti non rappresenta un’azione assistenziale, ma un investimento mirato in capitale umano, capace di generare benefici concreti per imprese e comunità. Un ponte tra generazioni e culture che prende forma a partire da competenze, lavoro e visione condivisa.
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